Nell’aprile del 2014 cadeva il divieto di fecondazione eterologa sancito dalla legge 40, assestando un altro colpo allo smantellamento di una delle leggi più discusse in ambito sociosanitario. Oggi, tre anni dopo, arriva la relazione sull’attività dei centri di procreazione medicalmente assistita relativa al 2015, che per la prima volta contiene per l’appunto i dati relativi anche all’eterologa (le applicazioni nel 2014 sono state limitate e non hanno permesso di fare valutazioni epidemiologiche approfondite). Come sembra suggerire il documento trasmesso al parlamento alla fine di giugno, i dati più interessanti son proprio quelli che riguardano l’eterologa (ovvero la possibilità di usufruire di gameti esterni alla coppia), anche in considerazione delle poche variazioni che si sono registrate per l’omologa rispetto all’anno precedente.