C’è stato un momento, dopo aver letto i primi due capitoli del nuovo romanzo di Mohsin Hamid, in cui mi è ritornato in mente il verso di una canzone inglese del 1986 da me molto amata: “perché se non è l’amore, allora è una bomba che ci farà incontrare”.
Procedendo poi con lettura, ho provato un senso di inquietudine, ma il racconto minuzioso e coinvolgente della vita di Saeed e Nadia in quel contesto di crisi mi ha colpito, ponendo in secondo piano lo straniamento (che mi aveva fatto pensare alla Trilogia della città di K).
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