Extra-large un italiano su dieci

In Italia l’obesità colpisce il nove per cento della popolazione, ben quattro milioni di persone, mentre il 34,7 per cento degli italiani, cioè 16 milioni di individui, risulta sovrappeso. Allarmante soprattutto l’incidenza del fenomeno tra bambini (20 per cento sovrappeso e 4 per cento obesi) ed adolescenti (25 per cento sovrappeso e 5 per cento obesi). L’Istituto auxologico italiano ha presentato in questi giorni il “Sesto rapporto sull’obesità in Italia”; che evidenzia come i fattori genetici concorrano in maniera decisiva allo sviluppo dell’obesità.

L’obesità e il sovrappeso sono due problematiche che si stanno diffondendo in Italia in maniera allarmante coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone. Tra il 1983 e il 2005, ad esempio, l’incremento del sovrappeso è stato di quali il 10 per cento per gli uomini e del 5 per le donnne, mentre l’obesità è aumentata del 3,1 per cento tra gli uomini e del 2,1 per cento tra le donne.

Per la prima volta i dati sull’obesità sono accompagnati da commenti che non si limitano a colpevolizzare le abitudini alimentari, ma avanzano anche responsabilità a livello genetico. Per Antonio Liuzzi, direttore del laboratorio di ricerche diabetologiche dell’Auxologico di Piancavallo, “una certa percentuale di obesi non è colpevole, ma malata”. Dello stesso avviso Francesco Cavagnini, primario della divisione di endocrinologia e malattie metaboliche dell’Auxologico di Milano, secondo il quale il 35 per cento delle obesità sono di origine genetica.

Il responsabile potrebbe essere un difetto nel recettore della leptina, ormone anoressante prodotto dal tessuto adiposo, che può apportare un maggior appetito, perché al cervello non giungono i messaggi corretti di adiposità. Per quanto riguarda le obesità genetiche infantili sarebbero invece causate da un difetto al recettore della melanocortina, ormone prodotto dalla cute e dalla ipofisi.(ma.ma.)

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