La seconda legge della termodinamica, uno dei principi fondamentali della fisica, può essere violata, almeno a livello microscopico: lo ha dimostrato per la prima volta un gruppo di fisici chimici australiani, guidati da Denis Evans dell’Australian National University di Canberra. Il principio della termodinamica afferma che l’entropia (cioè il disordine) di un sistema può solo rimanere uguale o aumentare nel tempo, ma non diminuire. È questa la ragione per cui una tazza di tè cede calore all’aria circostante, anziché diventare più calda. Nel corso dell’esperimento, riportato sull’ultimo numero di Physical Review Letters i ricercatori hanno misurato accuratamente i movimenti di alcuni granelli di lattice, delle dimensioni di alcuni micrometri, sospesi in acqua e intrappolati da un raggio laser. E hanno scoperto che, su intervalli di tempo di pochi decimi di secondo, i cambiamenti dell’entropia erano spesso negativi, con i granelli che acquisivano energia dal movimento delle molecole di acqua: l’equivalente, su scala microscopica, di una tazza di tè che si riscalda anziché raffreddarsi. Se misurati su intervalli di tempo più lunghi di un paio di secondi, però, i cambiamenti dell’entropia risultano sempre positivi, e il normale corso delle cose viene ristabilito. L’esperimento ha importanti implicazioni per le nanotecnologie: la miniaturizzazione dei componenti potrebbe infatti scontrarsi con un limite fondamentale, se al di sotto di certe dimensioni i sistemi iniziassero a ‘funzionare al contrario’ rispetto alle leggi della fisica classica. (n.n.)