Fantasmi della mente

Un freddo improvviso, le luci oscurate, rumori da brividi. Qualcuno avverte strane “presenze”. Fantasmi? Sì, ma solo nella testa di chi li vede. È questo, nella sostanza, l’esito dello studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici della University of Hertfordshire, coordinati da Richard Wiseman, su centinaia di volontari ospitati in quelli che sono ritenuti i due luoghi della Gran Bretagna maggiormente infestati dagli spettri: il georgiano Hampton Court Palace, a Londra, in cui dimorerebbe il fantasma di Catherine Howard, quinta moglie di Enrico VIII, e le gelide cripte di South Bridge, a Edimburgo. Alle intrepide cavie, i ricercatori hanno chiesto di registrare ogni esperienza anomala, indicandone di volta in volta l’intensità e l’esatta posizione. Il risultato è stato sorprendente: per entrambi gli scenari selezionati, tutti i partecipanti hanno segnalato un più alto numero di “apparizioni” nelle stesse identiche e precise zone, quelle già peraltro considerate classicamente come le più “possedute”. Per gli scienziati britannici, questa è la dimostrazione che in un certo senso le apparizioni sono un fenomeno reale, in quanto risultano costantemente concentrate in posti specifici. Tuttavia, ciò non significa necessariamente che esistano i fantasmi. Dopo aver condotto accurate misurazioni – tra cui quelle della temperatura e dell’intensità luminosa – nei luoghi delle presunte manifestazioni spettrali, in un lavoro pubblicato sul British Journal of Psychology Wiseman e colleghi hanno concluso che, per i soggetti studiati, gli spiriti in realtà sono solo la risposta inconscia che la mente proietta a seguito di particolari stimoli ambientali. (f.to.)

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