Formule e fumetti

Norman Levemberg è un matematico che si è trasferito da poco negli Stati Uniti. Insieme al suo collega russo, Lev Henkin, ha sviluppato una teoria per predire il comportamento dei mercati finanziari sulla base di alcune proprietà dei sistemi dinamici caotici. Poi nella storia entra in scena un finanziere senza scrupoli che, venuto a conoscenza delle scoperte dei due matematici, rapisce Henkin e uccide sua moglie, per impossessarsi dei loro algoritmi. Ma qualcosa va storto e tutto si complica.

“Il lemma di Levemberg”, pubblicato nella collana “Lazarus Ledd” e scritto da Marco Abate, docente al dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa, è un fumetto originale e avvincente, in cui la matematica si mescola alla trama, alle battute, ai personaggi diventando parte integrante dell’intera vicenda. A partire dalla sua esperienza di autore e sceneggiatore, Abate ha affrontato il tema della divulgazione della matematica nei fumetti in una conferenza tenuta mercoledì 9 febbraio scorso presso l’Aula Dini della Scuola Normale Superiore di Pisa nell’ambito del ciclo di lezioni di matematica, cultura e società del Centro di ricerca Ennio de Giorgi. “Inserire argomenti matematici in un contesto narrativo non è semplice, nei fumetti come in altri mezzi di espressione.Gli ostacoli sono legati alla percezione del pubblico, alla scelta degli argomenti, al linguaggio stesso”, afferma Abate. “Le modalità per superare questi problemi, invece, dipendono molto dal mezzo di comunicazione. È più facile, per esempio, parlare di matematica in un fumetto che in un film, perché il lettore può rileggere più volte i passaggi che trova ostici, tornandoci magari in un secondo tempo”.

Un’altra collana che spesso si avventura in campo matematico è “Martin Mystere”, il cui omonimo protagonista è un personaggio dalla cultura enciclopedica che si imbatte nelle situazioni più disparate, spinto dalla sua curiosità e dalla voglia di risolvere intricati misteri. Per esempio, nell’episodio “Formula di Ramanujan”, fumetto ideato ancora da Marco Abate, si racconta di un misterioso ladro che mette a soqquadro le case di chiunque abbia avuto a che fare con un giovane matematico dell’Università di Berkley, cercando tra i suoi appunti e scarabocchi chissà quale segreto. Anche se la sfida di narrare la materia al grande pubblico è sempre ardua, dai fumetti al cinema, dal teatro alla letteratura, sono sempre più numerosi gli esempi ben riusciti: basti pensare al bestseller di Marcus du Sautoy, “L’enigma dei numeri primi” che lo scorso anno ha scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia, al successo teatrale dello spettacolo “Infinities” di Luca Ronconi o al film pluripremiato sulla vita di John Nash “A beautiful mind”.

E anzi, dalla divulgazione alla didattica, a volte sono proprio i protagonisti dei fumetti o dei cartoni animati a venire in aiuto a chi intende sperimentare una via più divertente per insegnare matematica o fisica. Come il progetto multimediale dell’Infm ideato da Andrea Baldassarri e Marco Montuori, entrambi ricercatori presso l’Istituto di fisica della materia di Roma, che prende a prestito il personaggio di Willie il Coyote per scoprire in modo interattivo le leggi della fisica che nel cartone sono violate, causando tante disavventure allo sfortunato animale.

Per esempio nella demo realizzata negli studi di Infmedia di Pisa, Willie dall’alto di un canyon cerca di colpire la sua preda, il velocissimo uccellino bibip, con un pendolo di fortuna realizzato usando un lungo filo e una pietra legata all’estremità. Ovviamente, al passaggio dell’uccello Willie lascia cadere il pendolo, ma bibip riesce a schivarlo, e il pendolo fa tutto il giro, incurante della legge di conservazione dell’energia, per tornare colpire proprio il povero coyote. “In ogni episodio c’è una legge che diventa il tema centrale intorno a cui ruota il prodotto”, spiega Baldassarri. “Di tanto in tanto poi il cartone si interrompe e si integrano spiegazioni o quiz sul destino di Willie il Coyote a cui il ragazzo deve rispondere. Così è stimolato a fare ipotesi e avanzare previsioni, un po’ come fanno i fisici teorici con gli esperimenti mentali. E poi il cartone riprende”.

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