Il 40 per cento delle galassie dell’Universo si trova in uno stato di “non equilibrio”, con moti interni molto turbolenti. È uno dei risultato delle osservazioni condotte da un team internazionale di astronomi che, utilizzando un nuovo spettrografo installato all’Osservatorio Paranal dell’Eso (European Southern Observatory) in Cile, hanno analizzato in dettaglio il moto di decine di galassie poste a miliardi di anni luce dalla nostra. Gli scienziati sono stati attratti dal modo in cui queste galassie, che a noi appaiono come erano miliardi di anni fa, si evolvono e collidono fra loro. La conoscenza delle loro dinamiche chiarirebbe infatti molti dubbi riguardo alla formazione e allo sviluppo anche della Via Lattea. “Questo potrebbe significare che le collisioni e le unioni tra galassie sono di fondamentale importanza per la loro formazione e la loro evoluzione”, ha dichiarato François Hammer, uno dei responsabili della ricerca. Grazie alle capacità del nuovo spettrografo si è potuto analizzare il ruolo che riveste in questo processo la materia oscura, ancora poco conosciuta dagli scienziati. Nella nostra Via Lattea, la materia oscura è presente in una proporzione di 30 a 1, ovvero per ogni chilogrammo di materia ne sono presenti trenta di materia oscura. Osservando il moto interno di quelle galassie remote che avevano raggiunto una situazione di equilibrio, gli astronomi hanno accertato che la quantità di materia oscura presente al loro interno rispettava perfettamente il rapporto di 30 a 1. “Tutto ciò suggerisce una più stretta interazione tra materia oscura e materia normale rispetto a quanto credevamo prima”, hanno dichiarato gli scienziati. Un’interazione, quindi, che non ha subito cambiamenti da sei miliardi di anni a questa parte. (s.m.)