Geometria senza parole

Una nuova ricerca proverebbe che possediamo i concetti geometrici anche in assenza di scolarizzazione e di esperienze con simboli, grafici, mappe. Stanislas Dehaene dell’Unità di neuroimmagini cognitive dell’Inserm-Cea di Orsay (Francia), studiando la popolazione dei Mundurukú, un gruppo isolato di indigeni dall’Amazzonia, ha dimostrato che anche se il linguaggio non contiene i termini geometrici, la mente ne possiede i concetti. I risultati dei suoi esperimenti, pubblicati su Science, mostrano che sia i bambini che gli adulti Mundurukú intuiscono i principi della geometria, sanno utilizzare le relazioni geometriche e possiedono i concetti di linee parallele, linee rette, triangoli rettangoli, pur non avendo parole per descriverli. Negli esperimenti, adulti e bambini sono stati posti davanti a sei immagini di cui cinque contenti linee rette, concetto base della geometria euclidea, e una raffigurante una linea curva. È stato quindi chiesto loro di scegliere quella che conteneva una figura “bizzarra”: il 93 per cento ha scelto in modo corretto, selezionando la linea curva. Seguendo lo stesso protocollo, è stato chiesto di riconoscere la figura di un cerchio nero avente un piccolo bianco, non posizionato nel centro. Anche in questo caso il 68 per cento ha dato una risposta corretta. Il riconoscimento equivale, secondo i ricercatori, a possedere una proprietà metrica. Questa ricerca può aiutare a capire l’eterno dilemma filosofico e psicologico di come e se il linguaggio influenzi il pensiero. (t.m.)

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