Perché oggi celebriamo l’Asteroid Day

(Immagine: Pixabay)
Prendete uno che oltre a essere il chitarrista dei Queen è anche astrofisico e aggiungete un regista che ha diretto un film sulla caduta di un asteroide su Londra. Il risultato è la nascita dell’Asteroid day che si celebra il 30 giugno e festeggia oggi il suo secondo compleanno. Un giorno in cui in tutto il mondo si discute del problema dei possibili impatti sulla terra di oggetti provenienti dallo Spazio. Le menti dietro la nascita di questa ricorrenza sono Brian May, leggendaria chitarra del gruppo inglese che fu di Freddie Mercury e Grigorij S. Richters, regista tedesco.

Quest’anno sono stati organizzati più di 700 eventi in oltre 190 paesi, Italia compresa. L’evento principale sarà una diretta Internet di 24 ore che per la prima volta sarà dedicata integralmente al tema del rischio asteroidi. La trasmissione partirà dal Lussemburgo e vedrà la partecipazione di esperti delle agenzie spaziali americana, europea e giapponese.

La data non è stata scelta a caso ma richiama il cosiddetto “evento di Tunguska”, quando un frammento grande 40 metri appartenente a cometa, esplose una decina di chilometri sopra il fiume Tunguska Pietrosa, nella Siberia orientale, radendo al suolo oltre 2000 chilometri quadrati di foresta. Si tratta dell’evento esplosivo naturale di origine spaziale più rilevante della storia recente. E questo nonostante il frammento entrato in contatto con la nostra atmosfera fosse tutto sommato molto piccolo.

La giornata serve quindi a focalizzare l’attenzione degli scienziati sull’importanza dell’identificazione precoce di eventuali minacce. Non solo per preparare la Terra a contenere i danni ma anche per studiare missioni spaziali in grado di colpire e deviare asteroidi potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta

“L’iniziativa” ha riferito all’Agenzia Ansa Gianluca Masi, astrofisico, responsabile del progetto Virtual telescope e referente per il nostro Paese dell’Asteroid day, “ha l’obiettivo di trasformare un tema apparentemente di nicchia in un argomento di interesse globale, visto che globali sarebbero le conseguenze di un impatto catastrofico”.
Gianluca Casponi

Meteorologo a tempo perso, insonne a tempo pieno. Potenziale medico. Mancato astronauta. Mancato pilota. Ora giornalista perché così posso fare tutto insieme.

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