Categorie: AmbienteVita

Girus, il virus è gigante

Pandoravirus: potrebbero farvi pensare al mitologico vaso che conteneva tutti i mali, oppure all’universo di Avatar. Si tratta invece di due nuove tipologie di virus giganti, o girus (da giant virus), che si sono conquistate la copertina della rivista Science grazie alle dimensioni da record dei loro genomi.

Fino a ora, a stabilire i confini del mondo dei virus c’erano i Mimivirus, le cui dimensioni facevano a gara con quelle di un piccolo batterio: la scoperta di questi virus risale ormai a dieci anni fa, ma è proprio grazie a loro che il gruppo di ricercatori francesi ha pensato di indagare in profondità i sedimenti marini. I Mimivirus, infatti, parassitano abitualmente le amebe che vi abitano, e proprio questo ha portato a pensare che potessero esserci anche altre specie di virus con le stesse preferenze: è così che i ricercatori hanno fatto centro, scoprendo i Pandoravirus.

Così chiamati per la loro forma a vaso, il Pandoravirus salinus e il Pandoravirus dulcis sono stati trovati rispettivamente nel fiume Tunquen, in Cile, e sul fondo di una pozza d’acqua dolce nei pressi di Melbourne, in Australia, da un gruppo di ricercatori francesi guidato da Nadège Philippe dell’Aix-Marseille Université.

La vera peculiarità di queste due new entry del mondo virale non risiede tuttavia nelle dimensioni fisiche (che arrivano a circa un micrometro), ma principalmente in quelle genetiche: il P. salinus e il P. dulcis vantano infatti genomi che contengono rispettivamente 1,9 e 2,5 milioni di paia di basi, contro le poche migliaia di un virus tradizionale, e inoltre la maggior parte dei loro geni non sono presenti in alcun database conosciuto.

Secondo il gruppo di Philippe, questi nuovi virus sfuggono a ogni tipo di comparazione con le famiglie già conosciute, e le loro origini non si possono determinare percorrendo all’indietro, per così dire, l’albero genealogico di batteri, archeobatteri o eucarioti. In ogni caso, ammettono i ricercatori, non era la prima volta che i Pandoravirus venivano osservati: già 13 anni fa si era parlato di loro, ma non erano stati riconosciuti come virus. La linea dalla quale hanno avuto origine potrebbe essere infatti completamente a sé stante, facendo meritare a questi virus, secondo alcuni esperti, uno spazio tutto nuovo nell’albero della vita.

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1239181

Credits immagini:  Chantal Abergel/Jean-Michel Claverie    

Eleonora Degano

Est modus in rebus (forse)Con alle spalle la maturità classica e una laurea in Biologia e biodiversità degli ecosistemi, ha frequentato il Master in Giornalismo Scientifico Digitale alla SISSA di Trieste. Fotografa amatoriale, lettrice seriale, ogni occasione è buona per fare le valigie e partire. Quando è ispirata scrive di scienza (e non solo) sul suo blog.Su Twitter è @Eleonoraseeing.

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