Giù per il tubo invisibile

Oggetti che scompaiono e si ‘rimaterializzano’ altrove. Stando alle dichiarazioni di Allan Greenleaf, professore di matematica all’University of Rochester, non si tratta di un’ipotesi fantascientifica, ma di un fenomeno effettivamente realizzabile. Il gruppo di ricerca, da lui guidato, ha infatti messo a punto nuove teorie matematiche, pubblicate su Physical Review Letters, in grado di fornire l’impianto teorico per la costruzione di un tunnel invisibile tra due punti nello spazio. “Immaginate di avvolgere un tubo con il mantello di Harry Potter, qualunque oggetto vi entrasse scomparirebbe durante il tragitto per poi ricomparire all’uscita” dice Greenleaf. Per dar vita a questa prodigiosa galleria servirebbero dei metamateriali, composti da strati di più materiali, in grado di deviare le onde elettromagnetiche di tutte le frequenze in modo da ottenere la scomparsa di un oggetto dal campo visivo (finora si è riusciti rendere gli oggetti invisibili solo alle  microonde e non a quelle del campo del visibile).

Siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di un prototipo del genere, ammettono i matematici della Rochester, ma già se ne intravedono i possibili vantaggi. In una sala operatoria, per esempio,  potrebbe rivelarsi utile far “sparire” gli strumenti chirurgici, mantenendo a vista solo le loro estremità,  per evitare interferenze tra questi e gli apparecchi utilizzati per la risonanza magnetica per immagini. Tra le future applicazioni c’è anche una televisione a tre dimensioni: gli autori dello studio immaginano migliaia di piccoli tubi di altezze diverse, in grado di curvare tutte le lunghezze d’onda della luce visibile, che escano fuori da una sorta di scatola. I tubicini che trasportano la luce sarebbero invisibili e i punti di uscita avrebbero l’effetto di migliaia di pixel di uno schermo 3D.

Non è la prima volta che Greenleaf e la sua equipe si addentrano nel suggestivo mondo dell’invisibile. In un lavoro precedente si erano preoccupati di comprendere quali leggi fisiche e matematiche  incontreremmo se ci nascondessimo sotto un mantello invisibile. Cosa per esempio potremmo vedere del mondo esterno? Secondo i ricercatori è probabile che non riusciremmo a scorgere che l’immagine di noi stessi. All’interno del tubo invece, guardando verso una delle estremità, potremmo imbatterci in miscuglio di figure emisferiche (a occhio di pesce in termine tecnico) o in scenari molto confusi alla Escher. (g.d.o.)

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