Gli atomi dall’antichità a oggi

Marco Ciardi

Breve storia delle teorie della materia

Carocci, 2003

pp.128, euro 8,50

La fisica da diversi decenni ha rotto l’atomo in più parti, e andando maggiormente in profondità ha dimostrato l’esistenza di particelle ancora più piccole. L’avvento delle nanotecnologie ci sta conducendo allo stesso tempo al cuore della materia, non solo come conoscenza di essa ma anche come sua manipolazione. Sono gli ultimi capitoli di una lunga storia, che questo volume ci racconta in modo semplice e comprensibile. In un centinaio di pagine si compie una passeggiata dall’antichità a oggi, intrecciando scienza e filosofia, sul tema dell’atomo come costituente ultimo della materia. Data la notevole estensione del tema, suscita ammirazione la facilità con cui Ciardi (che l’anno scorso aveva pubblicato un riuscito volume su Atlantide ((((http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1051&c=CTI76TZG6JWTY)))) ) riesce a tenere insieme i diversi fili senza mai perdere il bandolo della matassa. Il lettore può quindi facilmente seguire le intricate vicende che dai primi filosofi greci portano fino “Ai confini della materia”, come recita l’ultimo breve capitolo, dedicato alle più piccole particelle conosciute, i quark e i leptoni. Nel mezzo una quantità di personaggi, eventi e teorie note e meno note che vengono brevemente descritti e analizzati con chiarezza.Ciò che soprattutto emerge è l’intreccio di discipline scientifiche e credenze extrascientifiche che ha plasmato lo sviluppo in questo campo, e che molto spesso la storiografia della scienza ha tentato di ignorare. L’introduzione mette infatti il lettore in guardia dalla “tendenza ad offrire un’immagine della scienza «pura», estranea a qualsiasi tipo di condizionamento esterno, teologico, politico, filosofico, sociale”, nonché vuole evitare la “scarsa considerazione nei confronti delle teorie che, in un determinato e complesso contesto storico, hanno avuto un identico (se non maggiore) valore rispetto a quelle in seguito risultate vincenti”. Lungo tutto il volume non si trovano quindi solo quelli che la storia ha decretato essere i vincitori, ma anche i protagonisti delle dispute, quelli che grazie ai loro errori non hanno un posto nel pantheon dei grandi scienziati ma hanno ugualmente stimolato il dibattito e contribuito ad aumentare la nostra conoscenza della natura.Ciò che è spesso considerato “extrascientifico” o “pseudoscientifico” risulta invece decisivo per ripercorrere e comprendere la storia delle teorie della materia, che sono sempre state alle prese con oggetti al di fuori delle percezioni sensoriali umane, dunque un terreno ideale per le speculazioni più varie. I programmi di ricerca hanno ovviamente modificato le proprie forme, i simbolismi e le notazioni, ma sempre alimentando il sogno di arrivare a comprendere la struttura ultima della materia: dagli elementi di Talete all’alta matematica di oggi. Sorprendente è anche la sovrapposizione di ambiti scientifici che anche in periodi recenti ha portato alla collaborazione di diverse scienze. Per esempio è stata la chimica a guidare la fisica verso l’atomo, e poi la fisica a guidare la biologia verso la comprensione di biostrutture sempre più fini per vie imprevedibili legate anche a fattori contingenti quali l’emigrazione degli scienziati dalla Germania nazista. Il lettore riesce a muoversi agilmente in questi sentieri incrociati, e viene guidato anche da una breve e essenziale bibliografia consigliata divisa per capitoli. Il premio Nobel per la fisica 1999, Gerard ’t Hoof viene citato a mo’ di conclusione: “nella storia già diverse volte si è ritenuto di essere arrivati al limite ultimo della fisica, e […] non era mai vero”. Questo libro è dunque un’ottima introduzione a una storia che non finisce mai.

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