Gli italiani, la scienza, l’ambiente

Observa – Science in Society
Annuario Scienza e Società 2009
a cura di Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi
Il Mulino 2009, pp. 172, euro 15,00

L’annuario è una miniera d’informazioni per insegnanti, politici, imprenditori, divulgatori, e per chi a vario titolo si interessa alla scienza. Più che un libro da leggere, è una fonte di stimoli e uno strumento utile a chi opera sul campo, un testo che i professionisti della scienza farebbero bene a tenere sempre sulla scrivania, pronto per essere consultato a seconda delle esigenze del momento. Poche parole e molti dati restituiscono al lettore una fotografia dettagliata dell’Italia scientifica: dall’offerta formativa alle attività di ricerca, dall’organizzazione dei finanziamenti all’impatto della tecnologia nella vita quotidiana. Nelle pagine dedicate ai percorsi professionali gli aspiranti ricercatori troveranno pane per i propri denti, mentre i giornalisti scientifici dovranno attingere un po’ da ogni sezione per cogliere un feedback del proprio operato. La struttura del volume, comunque, agevola il compito di una consultazione mirata e selettiva, sia attraverso la grafica, sia attraverso la scansione in parti, capitoli e paragrafi.

Il volume si apre con un approfondimento dedicato all’ambiente e all’opinione pubblica. I dati, aggiornati al dicembre 2008, provengono da un’indagine dell’osservatorio “Scienza e Società” su un campione di oltre mille abitanti, e riservano qualche sorpresa. Per esempio, gli italiani hanno sempre più paura della scienza. Nonostante un diffuso clima di fiducia nei confronti dello sviluppo tecnologico, il 46 per cento degli intervistati ritiene che le applicazioni rese possibili dal progresso possano mettere a repentaglio i valori della società, e si tratta di una percentuale in crescita rispetto al passato. Per il 33,1 per cento degli italiani, poi, il problema ambientale più urgente è l’inquinamento dell’aria, sentito soprattutto a nord; mentre i cittadini del sud sono più sensibili alla questione rifiuti che appare in cima alla lista delle emergenze nel 31,4 per cento delle interviste realizzate. A sud come a nord cresce il senso di responsabilità individuale, ma anche un sentimento di scetticismo. Cosi, nove persone su dieci sono convinte che un piccolo sforzo da parte di tutti possa ridurre sensibilmente i problemi ambientali, ma solo sei su dieci sono disposte a lasciare l’auto in garage: per gli altri l’impegno individuale sarebbe solo fatica sprecata, un sacrificio inutile. Insomma, la consapevolezza generica stenta a tradursi in azioni concrete e coinvolgimento in prima persona.

Allo speciale sull’ambiente seguono due sezioni meno discorsive e ancor più ricche di grafici, diagrammi, tabelle, che permettono di cogliere a colpo d’occhio lo status quo dell’Italia rispetto ad altri paesi. In generale la cultura scientifica degli italiani è lacunosa, ma tutto sommato in linea con quella delle altre nazioni europee. Anche nel diverso trattamento riservato a donne e uomini siamo in linea con ciò che accade altrove: le scienziate continuano a guadagnare meno e a occupare posizioni di minor prestigio rispetto ai colleghi maschi. Le differenze invece si fanno notare in termini di finanziamenti e carriere professionali: gli stipendi più alti li prendono gli svizzeri, con un salario medio di 82.700 euro all’anno contro i 36.200 di casa nostra.

Nell’ultima sezione del volume troviamo un riepilogo degli avvenimenti scientifici che hanno segnato l’anno 2008, un elenco di testi significativi pubblicati nello stesso arco di tempo e una lista di siti Internet. Completa il tutto un glossario che fa chiarezza su espressioni come “banda larga” ed “auto ibrida”: termini oramai entrati a far parte del linguaggio quotidiano, ma di cui spesso ci sfugge l’esatto significato. Nel glossario troviamo inoltre acronimi, strumenti e istituzioni legati al mondo della ricerca e dello sviluppo. A conferma del fatto che si tratta di un utile strumento di lavoro. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here