Gli Usa finanziano il genoma minimo

L’annuncio è di quelli che rimbalzano da una parte all’altra del pianeta. E infatti in meno di otto ore ha fatto il giro del mondo: Stati Uniti, Australia, Europa. Craig Venter, ex leader della Celera Genomics l’azienda che ha conteso al consorzio pubblico il sequenziamento del genoma umano, e Hamilton Smith, premio Nobel per la medicina nel 1978, hanno ottenuto un finanziamento di tre milioni di dollari in tre anni dal Dipartimento per l’energia statunitense per realizzare in laboratorio un organismo dal genoma minimo, contenente cioè i soli geni indispensabili alla sua sopravvivenza. Ma nonostante il clamore suscitato, l’idea non è nuova. Venter ci aveva provato già alcuni anni fa ma con un metodo differente: in quel caso si trattava di costruire l’insieme minimo di informazioni genetiche sufficienti alla vita partendo da zero, ora il processo avverrà per sottrazione. Partendo cioè da un Dna già esistente, quello del batterio Mycoplasma genitalium, un microrganismo che vive nel tratto genitale, gli scienziati elimineranno i geni “superflui”. Il primo passo sarà quello di rimuovere tutto il Dna dal microrganismo e di sfoltirlo fino a produrre un cromosoma artificiale contenente il numero minimo di geni necessari alla sopravvivenza dell’organismo. Il filamento verrà quindi inserito in una cellula svuotata del suo patrimonio genetico. Che sarà nutrita in modo che si possa riprodurre, ottenendo così una popolazione cellulare unica al mondo. Gli scienziati potranno aggiungere di volta in volta informazioni genetiche al set minimo creando cellule dalle differenti funzioni. L’annuncio non ha mancato di sollevare preoccupazioni: queste “creature” di laboratorio potrebbero trasformarsi in una potenziale arma di massa. Ma Venter e Smith hanno assicurato che la cellula verrà resa incapace di infettare gli esseri umani. (l.g.)

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