Hubble svela i segreti della Tarantola

Così non si era mai vista. Un’incredibile immagine catturata dall’occhio di Hubble mostra infatti uno dei lati più luminosi della nebulosa Tarantola, un groviglio di polvere e gas, importante generatore di stelle che si trova nella Grande nube di Magellano, galassia vicina alla Via Lattea.

Il telescopio della Nasa/Esa si è concentrato sulla regione centrale della Tarantola e su NGC 2060, visibile nell’immagine in basso e leggermente a sinistra rispetto al centro. Questo oggetto celeste (ben visibile nella seconda immagine, raccolta sempre da Hubble, ma nel 2009), resto di una supernova, contiene la pulsar più brillante finora osservata. L’immagine invece non inquadra quello che resta della supernova più vicina mai osservata dall’invenzione del telescopio: SN1987. Esplosa più di 160mila anni fa, la sua luce è stata visibile dalla Terra solo nel 1987 e da allora viene monitorata regolarmente. Le sue vestigia si troverebbero, rispetto all’immagine, al di fuori dei bordi in basso a destra.

Nel quadrante superiore sinistro dell’immagine, invece, è possibile vedere un compatto ammasso di stelle, particolarmente brillante e luminoso, che si chiama RMC 136 (anche nella terza immagine, sempre del 2009). Fino a una ventina di anni fa gli astronomi erano incerti rispetto all’origine di questa radiazione luminosa così intensa; solo grazie alle immagini inviate dallo stesso Hubble nel corso degli anni è stato accertato che si tratta veramente di un ammasso e non di uno sconosciuto tipo di superstella grande migliaia di volte il Sole.

La quarta immagine (proveniente dal Very Large Telescope dell’Eso) mostra uno degli obiettivi più popolari dei telescopi puntati verso la nebulosa: sempre dentro l’ammasso RMC 136 si trova infatti una stella, RMC 136a1, che recentemente è stata classificata come la più pesante mai scoperta. Alla sua nascita aveva circa 300 volte la massa del Sole.

 Credits: Nasa

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