Categorie: Vita

I cani comprendono il nostro punto di vista

I padroni lo dicono da sempre: i cani sono furbi, e sanno capire benissimo se possiamo vederli o meno quando vogliono compiere qualche malefatta. Erano invece gli psicologi a non crederci, convinti che la capacità di prevedere cosa gli altri sanno o vedono fosse una prerogativa unica della specie umana. Oggi, una ricerca dell’Università di Portsmouth e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology sembra dimostrare che ad aver ragione fossero in effetti i padroni. Dallo studio, pubblicato sulla rivista Animal Cognition, è emerso infatti che è quattro volte più probabile che un cane rubi del cibo quando si trova in una stanza buia rispetto a quando la stanza è illuminata, suggerendo quindi che siano in grado di discriminare tra le situazioni in cui gli uomini possono vedere e quelle in cui non possono.

“È un risultato importante, perché vuol dire che i cani capiscono quando l’uomo non può vederli, e che riescono quindi a comprendere il punto di vista umano”, spiega Juliane Kaminski, a capo dello studio. Sapere cosa un altro individuo può vedere vuol dire infatti mettersi nei suoi panni, avere coscienza della propria mente e fare ipotesi sulle conoscenze e le percezioni contenute in quella degli altri, una capacità che fino ad oggi si riteneva prerogativa dell’uomo e dei suoi parenti più prossimi, come gli scimpanzé.

Nello studio, a cui hanno partecipato 42 cani, è stato vietato agli animali di mangiare del cibo posto in una stanza, ed è stato poi valutato quanto spesso questi lo rubassero in relazione a differenti situazioni di illuminazione: quando il cibo era al buio e la faccia del padrone illuminata, quando il padrone era al buio e il cibo illuminato, e quando sia il cibo che il padrone erano al buio. I risultati hanno mostrato che i cani rubavano il cibo più spesso quando sia il bottino che il padrone erano al buio, dimostrando di comprendere che in questo caso l’uomo non era in grado di vederli.

“I risultati dello studio lasciano pensare che i cani decidano che sia più sicuro rubare il cibo quando la stanza è completamente buia perché riescono a comprendere qualcosa della prospettiva visuale umana”, conclude Kaminski. I cani quindi potrebbero effettivamente avere comprensione dei contenuti della propria mente e di quella degli altri, ma i ricercatori sottolineano che saranno necessari altri studi per confermare la scoperta ed eventualmente accertare la portata di questa capacità.

Riferimenti: Animal Cognition Doi: 10.1007/s10071-012-0579-6 

Credits immagine: catd_mitchell/Flickr

Simone Valesini

Giornalista scientifico a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. Laureato in Filosofia della Scienza, collabora con Wired, L'Espresso, Repubblica.it.

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  • ... altra possibile conclusione è che i ricercatori probabilmente non hanno mai posseduto un cane prima di questo test.

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