Categorie: Società

I cervelloni? Si vedono dalla corteccia

I giovani con un quoziente di intelligenza (q.i.) superiore alla media non hanno più materia grigia dei loro coetanei. L’intelligenza, per quanto complessa sia la definizione di questa parola, sembra correlata più alle proprietà dinamiche della corteccia durante lo sviluppo, che alla massa cerebrale. La differenza cioè è nel modo in cui si ispessisce e si assottiglia la corteccia nell’infanzia e nell’adolescenza. Sono i risultati di un monitoraggio condotto presso i National Institute of Mental Health statunitensi e pubblicato su Nature di questa settimana. I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per ottenere delle “fotografie” cerebrali di 307 bambini dai 5 ai 19 anni in diversi momenti dello sviluppo. Hanno così individuato un preciso schema di sviluppo della corteccia: i bambini più intelligenti tendevano ad avere a sette anni una corteccia relativamente più sottile dei coetanei, ma a partire da questa età si ispessiva più rapidamente, raggiungendo il picco più tardi, intorno agli 11-12 anni, contro gli otto anni dei pari con quozienti intellettivi medi. Questo perché, suggeriscono gli autori, i circuiti cognitivi con elevate abilità necessitano forse di un periodo di sviluppo più lungo. Lo studio prosegue ora nel tentativo di rintracciare le varianti genetiche che potrebbero essere collegate alla scoperta. In ogni caso, sostiene il gruppo di ricerca, gli effetti dei geni spesso dipendono dalle interazioni con gli eventi ambientali: le variabili che determinano l’intelligenza dei ragazzi sono un mix complesso di natura e cultura. (m.r.)

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