In tutto il pianeta ne sono rimasti tra i 1000 e i 2000 esemplari e nei prossimi 25 anni potrebbero addirittura estinguersi. E’ il triste destino dei dugonghi, i mammiferi marini dal doppio baffo, denunciato dal primo studio globale sulla specie del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep). Lo sviluppo costiero e l’inquinamento minacciano la sopravvivenza degli animali che hanno ispirato i racconti sulle sirene. E che nei mari tropicali sono considerati un trofeo di caccia per le carni e per denti usati come afrodisiaci o per la fabbricazione di pipe e amuleti. Ad aggravare la situazione è la capacità riproduttiva dei dugonghi: in condizioni ideali il loro numero cresce del cinque per cento ogni anno. Oggi poi sono quasi scomparsi dalle coste di Somalia, Tanzania, Kenya, Mozambico, Isole Comore, Madagascar, Seychelles e Mauritius. “Questi animali rappresentano un indicatore dello stato di salute dell’ambiente”, ha dichiarato Klaus Toepfer, direttore esecutivo dell’Unep, che ha coordinato la stesura del rapporto. Un testo che, oltre a denunciare le condizioni in cui vive questa specie, propone l’istituzione di un santuario per proteggerla. (p.c.)