I microscopi della fisica

Piccoli come atomi o come lontane come le stelle: per vederli, in un caso, e per vederle meglio, nell’altro, sono necessari microscopi e telescopi. È fra queste due estremità che si muove la mostra ‘I microscopi della Fisica’, allestita dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) presso la Citta della Scienza di Napoli. In quattro sale, ricche di esposizioni interattive e di simulazioni, la mostra offre un buon quadro di quello che sappiamo dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande, accomunati dall’affascinante mondo della fisica nucleare e subnucleare.I nove poster esposti nella prima sala danno un’idea delle dimensioni di ciò che ci circonda: dalle componenti dell’atomo fino alle galassie fotografate a grande profondità, passando per le foglie, i boschi e la Luna. Dal milionesimo di miliardesimo di metro, dimensione minima di un atomo, ai cento milioni di miliardi di metri che ci separano dalle altre galassie. Si passa, per rendere più visibili questi infiniti, dagli acceleratori di particelle ai microscopi ottici ed elettronici, fino al telescopio spaziale Hubble. I due mondi non sono separati: quello microscopico può avere infatti effetti macroscopici, basta pensare all’energia cinetica delle molecole, strettamente legata alla temperatura di un gas o un liquido. E il moto browniano ne è buon esempio, come suggerisce al visitatore una grande sfera di vetro entro la quale palline colorate urtano contro palline di polistirolo, proprio come fanno le molecole.Una sorta di flipper ci accoglie nella seconda sala. Rappresenta l’esperimento che portò Ernest Rutherford a comprendere che l’atomo è quasi del tutto “vuoto”: ovvero, composto da un da un nucleo circondato da uno “sciame” di elettroni. E poi un sonoscopio per capire come sono distribuiti gli elettroni intorno al nucleo: bastano un colino, una pentola, un po’ di caffè e un ‘om’ emesso dalle bocche dei visitatori. Scoprendo come si disporrà il caffè sulla membrana tesa sulla pentola, con un po’ di astrazione si potrà capire meglio cosa avviene entro gli atomi. Il che è ancora più comprensibile grazie agli acceleratori di particelle, di cui la mostra permette di fare esperienza in due modi: girando le manopole di un piccolo modello, oppure con un magnete che deforma l’immagine sullo schermo di un televisore. Che, incredibile a dirsi, è anch’esso un acceleratore, molto domestico.Gli allestimenti della Sala “L’Universo” ci traghettano poi verso i misteri celati in nuclei ben più grandi, quelli delle stelle, Sole incluso. Un rivelatore di raggi cosmici, antenne risonanti e interferometri rivelano traiettorie di raggi cosmici e misurano onde gravitazionali. Ci si può fare anche un’idea dello spazio-tempo einsteiniani: un telo rappresenta l’Universo, e tirando delle palline su di esso, si avvertono le interrelazioni tra le due variabili. E si vede come all’aumentare della massa di un corpo, la sua deformazione aumenta, fino a squarciarsi, nel caso di un buco nero.Ma la Fisica non è solo speculazione, suggerisce l’ultima sala, che illustra le sue applicazioni in ambito della medicina, dei beni culturali e dell’allestimento di reti di calcolo. E’infatti di aiuto nel trattamento dei tumori, per stabilire l’autenticità di opere d’arte, procedere alla loro datazione, sottoporle a Tac, fino ad aiutare lo sviluppo della “Grid”, la rete Web del futuro.NAPOLII microscopi della Fisicafino al 13 Febbraio 2005Città della ScienzaOrari: 9-17, 10-19 la domenicaBiglietto: € 7 intero, € 6 (fino ai 18 anni), € 0,50 per le classi (in numero minimo di due) che effettuano prenotazione per l’ingresso e per almeno una delle conferenze in programma

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