Un epidemia il cui impatto è da rivalutare. E’ quanto emerge da uno studio sull’incidenza del morbo della mucca pazza in Francia, condotto dall’Imperial College di Londra. La ricerca ha utilizzato dati provenienti dal Ministero dell’Agricoltura francese e li ha combinati con le statistiche disponibili per il Regno Unito. Secondo l’autrice dello studio, Christl Donnely, nel 2000 sono stati circa cento i bovini affetti dalla sindrome della mucca pazza immessi nella catena alimentare francese. La Donnely, inoltre, afferma di avere stimato intorno a 7.300 il numero degli animali francesi che dal 1987 al 1996 sono stati infettati dalla Bse. Il dato non coincide con quello ufficiale: 1.200 casi, sempre nello stesso arco temporale. “Ma se così fosse”, recita la studiosa inglese, “sarebbe difficile spiegare la costante crescita dell’incidenza di Bse in Francia dal 1987 al 1996, quindi se ne deduce che il tasso di casi non riportati sia significativamente alto”. (g.s.)
Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…
No, non è per via degli effetti collaterali. Si tratta di una decisione aziendale dovuta…
Un viaggio attorno alla porzione di spazio-tempo più buia e misteriosa che conosciamo, fino ad…
Un gruppo di fisici dell’Università di Trieste (e di altri istituti) ha proposto una sorta…
Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…
Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più