I Porn

Federico Ferrazza
Personal porno
Fazi 2008, pp. 220, euro 16,00

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La pornografia è da sempre il contenuto su cui puntano, per fare fortuna, i media. E Internet non ha fatto eccezione. Salvo che il web, contrariamente agli altri mezzi di comunicazione, la pornografia l’ha stravolta, ha ridisegnato la catena produttore-distributore-utente, ha reso l’opportunità di guadagnare con il sesso alla portata di tutti, o almeno di quanti lo vogliano. Così come nel caso dell’informazione, dove grazie a Internet è nato il giornalismo diffuso, così nel campo dell’hardcore, Pc, connessione e una webcam permettono a molte persone di intraprendere, chi per gioco chi per lavoro, il mestiere di pornostar. “Le persone non si accontentano più di film lontani dalla realtà. Non vogliono più solo guardare ma partecipare e Internet ha dato loro questa possibilità”. La conferma viene da chi del porno davvero si intende, Riccardo Schicchi.

È dall’analisi di questo fenomeno che è partita l’inchiesta poi sfociata in “Personal porno”, un viaggio nel mondo della sessualità del XXI secolo ricco di storie e dati di mercato. Luana, studentessa dalla doppia vita, Ophelia, casalinga del nord Italia, Gilda, ex pornostar ora webmaster, Maliziosa Chanel e suo marito, coppia milanese, e Morgana, camgirl che non disdegna di apparire in televisione sono esempi di come la pornografia su Internet sia relativamente facile da fare e di sicuro guadagno. È questa, quella del vissuto di questi pornostar della porta accanto, la parte del libro di più facile impatto, ma forse non la più interessante.

Il web infatti ha un impatto sulla sessualità più alla portata di tutti, anche di quanti non sono interessati al sesso a pagamento: è quella delle applicazioni per rendere il sesso a distanza il più soddisfacente e realistico possibile. Come? Grazie a interfacce aptiche, che permettono di emulare il senso del tatto. Si tratta di tecnologie su cui stanno lavorando molti laboratori e aziende e che trovano diverse applicazioni, non ultima, appunto, quella del sesso a distanza. La cui potenzialità economica ha attratto anche una dei colossi di telecomunicazioni più importante del mondo, come la Nippon Telegraph and Telephone. L’idea è quella di aggiungere le sensazioni del tatto alle immagini che la videochat già permette di avere, così che l’esperienza del rapporto sessuale risulti completa.

Nel capitolo “Ho fatto l’amore con un computer…” al lettore viene offerta una carrellata di dispositivi, alcuni già presenti sul mercato, altri che sono a oggi ancora solo idee ma che promettono di rivoluzionare modi e tempi del sesso. E qui che i desideri delle donne la fanno da padroni: il business che ruota intorno a vibratori e similia di ultima generazione è infatti in costante ascesa. La fotografia scattata da questo libro vede protagoniste proprio le donne: camgirl o pornostar da una parte, grandi consumatrici di apparecchi per il piacere sessuale dall’altra. E anche se i clienti del nuovo sesso a pagamento sono a oggi prevalentemente uomini, si può prevedere che Internet in un prossimo futuro favorirà la nascita di un mercato dedicato alle donne di camboy.

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