I premi Nobel contro Bush

Oltre 60 tra i maggiori ricercatori degli Stati Uniti, compresi 20 premi Nobel, hanno accusato l’amministrazione guidata da George W. Bush di avere sistematicamente distorto i rapporti scientifici su ambiente, salute, ricerca biomedica e armamenti, piegandole alle proprie esigenze politiche. L’accusa è documentata in un rapporto presentato il 18 febbraio dall’organizzazione indipendente Union of Concerned Scientists, e da un appello firmato tra gli altri dai Nobel per la medicina David Baltimore e Harold Varmus e da quelli per la fisica Leon Lederman e Steven Weinberg. Gli scienziati indicano molti casi in cui l’amministrazione Bush avrebbe censurato rapporti di scienziati da essa stessa incaricati, inserito persone non qualificate nelle commissioni di valutazione per condizionarne l’esito, o semplicemente rifiutato di avvalersi di una valutazione scientifica indipendente. Cambiamento climatico, salute riproduttiva, avvelenamento da piombo nei bambini, sicurezza sul luogo di lavoro e armi nucleari sono i casi elencati. L’appello invoca nuovi provvedimenti legislativi che ristabiliscano un rapporto corretto tra potere politico e consulenza scientifica. “Altre amministrazioni avevano occasionalmente fatto lo stesso, ma nessuna in modo così sistematico e su così tanti fronti” si legge nel rapporto. “L’amministrazione ha rappresentato in modo scorretto la conoscenza scientifica e ingannato i cittadini sulle implicazioni delle proprie politiche”. (n.n.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here