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I segreti di Tissint, il meteorite marziano

La scorsa estate, un meteorite cadde nel deserto del Marocco. Fu battezzato Tissint e si scoprì avere origini marziane, l’ultimo arrivato delle quasi cento meteoriti che sino a oggi sono piovute sulla Terra dal Pianeta Rosso. Ma Tissint non è un pezzo di Marte come tutti gli altri. È il quinto meteorite marziano il cui arrivo è stato osservato in diretta, il che ha permesso di studiarlo prima che l’esposizione prolungata all’ambiente terrestre ne alterasse la natura. Ecco perché, come spiega l’equipe di Chennaoui Aoudjehane dell’Hassan II University Casablanca in Marocco che ha condotto lo studio, conoscere la composizione di Tissint permette di avere più informazioni sulla storia geologica di Marte. 

Quando è atterrato sulla Terra, Tissint si è frantumato in molti pezzi. Il più grande pesa circa 1,1 kg, ma l’equipe di Aoudjehane ha analizzato quattro frammenti più piccoli la cui composizione si è rivelata sufficiente per presumere che siano campioni rappresentativi dell’intero meteorite originario. Come si legge nello studio pubblicato su Science, Tissint appartiene al gruppo delle cosiddette shergottiti, una delle classi in cui vengono suddivisi i meteoriti marziani molto simili ai basalti terrestri. Internamente, si presenta come una matrice attraversata da numerose fratture riempite con un materiale vetroso scuro. 

L’analisi ha rilevato che Tissint è ricco di tre minerali: l’olivina (minerale silicatico), la maskelynite (minerale vetroso) e il pirosseno (un minerale ferromagnesiaco), elementi che si ritrovano nel mantello di Marte. La sua composizione non racchiude informazioni esclusivamente sulla geologia del pianeta, ma anche sulla sua atmosfera. All’interno del meteorite, infatti, i ricercatori hanno rilevato percentuali di carbonio e azoto  simili a quelle che caratterizzano l’atmosfera del Pianeta Rosso. I risultati delle analisi sembrano essere attendibili, dal momento che sono compatibili con le osservazioni a distanza effettuate sino a oggi dalle sonde impiegate nelle missioni marziane, tra cui la recente annusata di Curiosity

Riguardo al come e quando Tissint si sia formato, i ricercatori propongono questo scenario: una roccia localizzata sulla superficie marziana è stata erosa da fluidi contenenti elementi del suolo di Marte che si sono depositati nelle sue fratture. Poi, circa 700mila anni fa, un asteroide o qualche altro corpo celeste ha impattato sul Pianeta Rosso scalzando la roccia dalla sua superficie. Prima della partenza, però, il calore generato dall’impatto ha intrappolato nella roccia il suolo marziano e un po’ della sua atmosfera. 

Via Wired.it
Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1224514
Credits immagine: Natural History Museum, London

Martina Saporiti

Laureata in biologia con una tesi sui primati, oggi scrive di scienza e cura uffici stampa. Ha lavorato come free lance per diverse testate - tra cui Le scienze, Il Messaggero, La Stampa - e si occupa di comunicazione collaborando con società ed enti pubblici come l’Accademia dei Lincei.

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