Il canto d’allarme degli uccelli

Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Applied Ecology della British Ecological Society, il cambiamento dei vocalizzi degli uccelli può rappresentare un primo campanello di allarme per il disturbo ecologico causato dalla presenza dell’essere umano. Così conclude il primo studio che analizza il ruolo giocato dalla perdita e dalla frammentazione dell’habitat naturale sulla comunicazione degli uccelli. Gli ecologi hanno registrato e analizzato i suoni di più di 200 passerotti della steppa (Chersophilus duponti) che vivono in Spagna e in Marocco e hanno trovato marcate differenze nei suoni di popolazioni diverse, attribuendone la causa all’assenza di interazioni tra gruppi isolati fra di loro. Le barriere artificiali, costruite nelle città, secondo gli autori, ostacolano la trasmissione nella specie dell’evoluzione dei vocalizzi. Infatti, le differenze sonore tra i passerotti che vivono più lontani sono maggiori rispetto a quelle degli uccelli che vivono a contatto. Di conseguenza, la comunicazione tra i vari esemplari è peggiore, con ripercussioni sull’ecologia dell’intera specie. I maschi, per esempio, possono non riconoscere come rivali altri maschi che provengono da poco distante. Il canto degli uccelli, conclude lo studio, potrebbe servire come indicatore del deterioramento degli ambienti antropizzati. (t.m.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here