Il chip che imita il cervello

È possibile imitare il più potente processore creato dalla natura, il cervello? Il microchip, presentato su Nature dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), ci prova. Basandosi sul normale funzionamento del cervello, che unisce la capacità di distinguere con precisione un oggetto a distanza e quella di percepire i cambiamenti di direzione e velocità, i ricercatori hanno realizzato un chip composito. Digitale e specifico, come i processori dei pc, e analogico e generico, come i transistor. A questo microchip sono collegati due neuroni artificiali, ai quali vengono applicate correnti elettriche simultanee. Dei due stimoli viene selezionato il più forte, mentre viene soppresso il segnale più debole. Un criterio di scelta libera che manca ai normali processori e che è invece tipico del cervello. Si tratta di un processo che “non è poi diverso da quello che avviene nel cervello di una rana, che sceglie, tra due mosche, quale mangiare”, spiega Rahul Sarpeshkar, ricercatore del Mit. Il chip della grandezza di un’unghia ha ancora un grosso limite: non può imparare. Ma può migliorare le prestazioni dei software destinati al riconoscimento vocale e alla percezione degli oggetti. (ce.bu.)

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