Il debutto di Aqua

Sono arrivate la settimana passata le prime immagini di Aqua, il satellite lanciato lo scorso 4 maggio dalla Nasa in collaborazione con le agenzie spaziali giapponese e brasiliana. Insieme con Terra, lanciato nel dicembre del ’99, e Aura, il cui lancio sarà programmato nei prossimi mesi, Aqua fa parte del progetto Eos (Earth Observing System) per il monitoraggio dallo Spazio dello stato di salute del nostro pianeta. Come il nome stesso fa intuire, la sonda ha il compito di osservare e studiare le proprietà geofisiche del nostro pianeta, con un’attenzione particolare alle masse d’acqua. Uno speciale strumento, l’Advanced Microwave Scanning Radiometer o Amsr-E, permette infatti di rilevare le temperature superficiali dei nostri oceani. Contrariamente agli apparecchi in dotazione ad altre sonde, l’ Amsr-E può raccogleiere dati relativi a una determinata area anche quando questa è coperta dalle nuvole. E ciò ha permesso di realizzare la mappatura globale delle temperature superficiali delle acque senza che gli scienziati dovessero ricorrere a complicati collage. L’Amsr-E, contributo dell’agenzia spaziale giapponese (National Space Development Agency), si erge sulla navicella come una gigantesca vela dorata che ruota su se stessa ben 40 volte al minuto. Lo strumento acquisce le temperature superficiali delle acque attraverso le radiazioni emesse nello spettro delle microonde dal sistema atmosferico e, in particolare, da acqua, ghiaccio, neve e vegetazione. “Questi dati ci aiuteranno a fare previsione metereologiche molto più dettagliate e precise, nonchè a capire meglio il ruolo del ciclo acquatico nel determinare il clima terrestre”, ha dichiarato Claire Parkinson, Aqua Scientist Project presso il Goddard Space Flight Center della Nasa. Le temperature di superficie dei mari sono infatti un importante indicatore di molti processi geofisici che prendono piede sul nostro pianeta. Da esse dipendono per esempio, i flussi di circolazione delle acque e anche l’interazione tra oceani e atmosfera. Ecco dunque il legame con le previsioni metereologiche: è il ciclo dell’acqua, infatti, a muovere il complesso processo climatico della Terra. Ma la missione di Aqua si spinge oltre: grazie a sofisticati strumenti a bordo, incluso l’Amsr-E, gli scienziati saranno in grado di studiare anche la velocità dei venti di superficie, l’umidità del suolo, i cumuli di neve, le distese di ghiaccio e la presenza nell’atmosfera di vapore e altri gas come l’ozono, il monossido di carbonio e il metano. Aqua è stato costruito per operare su un periodo di almeno sei anni, muovendosi intorno alla Terra su un’orbita quasi polare e facendo rilevamenti quotidiani, sempre alle stesse ore, in modo da concertare al meglio l’azione degli strumenti a bordo. Infatti, oltre ad Amsr-E, che che si occupa delle acque, a bordo del satellite sono al lavoro altri cinque gioielli tecnologici. Come l’Atmospheric Infrared Sounder (Airs), che è in grado di rilevare anche i diversi gradi di umidità dell’atmosfera, fino a un’altitudine di 40 chilometri. “Tra tutti, AIRS è quello che ha la tecnologia più avanzata”, spiega Parkinson, “è infatti il primo strumento a poter lavorare su ben 2382 frequenze diverse, con un’accuratezza di un grado Celsius su uno strato di atmosfera spesso un chilometro”. All’Instituto Nacional de Pesquisas Espaciais, l’istituto brasiliano per la ricerca spaziale, si deve uno strumento chiamato Humidity Sounder for Brazil (Hsb) che, insieme all’Advanced Microwave Sounding Unit (Amsu), viene usato in coordinamento con l’AIRS per determinare le temperature e il livello di umidità dell’atmosfera, dagli strati più alti a quelli più bassi della troposfera. A completare l’equipaggio elettronico di Aqua ci sono infine il Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (Modis) e il Clouds and the Earth’s Radiant Energy System (Ceres). Il primo esegue misurazioni nel visibile e nell’infrarosso per ottenere informazioni su svariati processi fisici e biologici, dall’indice della vegetazione al rivestimento di ghiaccio e neve sulla terraferma e sui mari, fino alla presenza di aereosol e vapore nell’atmosfera. Il secondo raccoglie dati sullo stato di salute dell’atmosfera intercettando le radiazioni emesse dal sistema Terra attraverso gli strati atmosferici più alti.

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