Ricerca d'Italia

Il destino della cellula lo prevede il computer

(Cnr) – Un nuovo modello matematico descrive e predice la dinamica degli eventi molecolari che regolano il destino cellulare. La ricerca condotta dall’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica Antonio Ruberti del Consiglio nazionale delle ricerche (Iasi-Cnr) di Roma, in collaborazione con le Università dell’Aquila e di Milano Bicocca, quest’ultima consorziata con lo Iasi-Cnr nell’Infrastruttura di ricerca Sysbio.it, chiarisce come e quando una cellula passa da uno stato di quiescenza ad un’attiva proliferazione. Caratteristica che – come è noto – contraddistingue cellule sane, ma anche tumorali, che sfuggono al normale controllo dei meccanismi di divisione cellulare. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, fornisce per la prima volta una visione a 360 gradi di tale processo sfruttando un approccio multidisciplinare che integra dati biologici con modelli matematici e analisi computazionale.

“Il modello che proponiamo”, spiega Pasquale Palumbo dello Iasi-Cnr, “ha la peculiarità di essere dinamico e unificante, in quanto riesce a racchiudere in una cellula intera molti e diversi dati raccolti attraverso esperimenti differenti. La divisione cellulare è un processo complesso che coinvolge oltre duecento geni, i quali vengono accesi simultaneamente in un intervallo di tempo relativamente breve. Con il nostro studio abbiamo dimostrato che nelle cellule di lievito Saccharomyces cerevisiae, tra i modelli più utilizzati di cellula eucariotica, dotata cioè di una precisa compartimentazione interna dei suoi principali componenti, è la modificazione di una singola proteina a svolgere un ruolo determinante”.

La modificazione della proteina e l’accensione dei geni “si succedono in una sequenza temporale coerente e prevedibile”, prosegue il ricercatore. “Nel caso di studio, a regolare l’espressione genica alla base della duplicazione del DNA e, di conseguenza, a influenzare la massa critica cellulare al momento del passaggio dalla fase quiescente a quella dinamica, la cosiddetta fase G1, è la proteina chiamata Whi5. Il modello proposto, però, è anche predittivo, come attestano i risultati ottenuti su cellule di lievito mutate nella proteina Whi5, oltre che quelli estrapolati dalla recente letteratura scientifica e riprodotti attraverso analisi di simulazione”.

“Questo lavoro”, conclude Lilia Alberghina dell’Università di Milano Bicocca, “rappresenta il primo tassello di un progetto più ampio che ispira la mission di Sysbio.it: promuovere la realizzazione di un modello a cellula intera, in cui eventi molecolari in genere, in questo caso la divisione cellulare, si incastrano all’interno di una struttura modulare che contiene le diverse attività cellulari. Un modello di questo tipo sarebbe di grande stimolo per acquisire nuove conoscenze sulla risposta cellulare in diverse condizioni fisiologiche e patologiche da estendere allo sviluppo di attività applicative anche per cellule umane”.

Riferimenti: Whi5 phosphorylation embedded in the G1/S network dynamically controls critical cell size and cell fate; Palumbo P, Vanoni M, Cusimano V, Busti S, Marano F, Manes C, Alberghina L.; Nature Communications

Redazione Galileo

Gli interventi a cura della Redazione di Galileo.

Visualizza i commenti

  • Un’integrazione di statistiche di dati biologici fatta con modelli matematici in una analisi computazionale,per quanto dinamica e unificante che sia dice poco niente sul meccanismo di replicazione di una cellula.L’accensione della proteina Whi5 dovrebbe essere una semplice spia che indica l’attività ampia e complessiva dei duecento geni coinvolti nella divisione cellulare,e non uno starter regolatore dell’espressione genica alla base della duplicazione del DNA;si casca sempre nell’abusato dilemma dell’uovo e della gallina.

    L’espressione del DNA dovrebbe essere interconnessa con la densità e la circolazione di energia libera all’interno del citosol.

    Una certa evidenza di questo si può notare nell’attività di espressione e degradazione delle cicline e nella funzione dell’ubiquitina, entrambi funzioni rese possibili dai fenomeni complementari della fosforilazione e della metilazione.

    Restando sul pratico che alla fine è sempre quello che conta,qualche cosa si può notare anche da alcuni tipi di funzioni che vengono innescate dalle proteine ossee morfogenetiche(BMP) o citochine,negli studi sullo sviluppo dell’ala larvale della drophila,o moscerino della frutta.

    In questo tipo di ricerche mi sembra che manchi una visione d’insieme del problema.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più