Il Dna del vaiolo spedito per posta

Basta inventare il nome di un’azienda per ottenere la composizione della sequenza di Dna del vaiolo. Lo rivela il Guardian, che ha svelato con un’inchiesta come sia semplice ottenere via Internet la ricetta per produrre in laboratorio virus vecchi e nuovi, molti dei quali debellati a fatica nel corso dei secoli. Al Guardian è bastato spedire un ordine a una azienda, la VH Bio, di Gateshead, in Inghilterra, per ricevere per posta la sequenza di una piccola parte della proteina frammento del vaiolo, con 78 accoppiamenti di base. Il genoma del virus è molto più grande di quello del virus polio, che è stato ricreato nel 2002 dagli studiosi dell’università di Stato di New York. Ricreare il vaiolo richiederebbe però 3.500 sequenze per avvicinarsi alla sintetizzazione originaria. Il vaccino del vaiolo è stato scoperto negli anni Settanta, anche se esistono ancora alcuni campioni del virus in laboratorio. Pur giustificandosi dicendo che la sequenza inviata non era pericolosa e insufficiente per riprodurre il virus, inquieta la mancanza di controllo dell’azienda, che ha minimizzato il rischio dicendo di non essere a conoscenza che si trattasse della sintesi del virus. Non sono poche le società specializzate in questo settore (ce ne sono quattro in Gran Bretagna e 39 tra Usa e Canada), ma secondo il Guardian non fanno le dovute verifiche né sull’identità degli acquirenti, che dovrebbero essere soltanto ricercatori autorizzai, né sui potenziali rischi della circolazione di certe formule. Il pericolo della diffusione di certe informazioni sta tutto nei rischi che le sequenze di virus pericolosi possano invadere il mercato nero (o essere usati a fini terroristici) a costi neanche troppo esosi. (a.c.)

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