Il fascino della simmetria

La bellezza è negli occhi di chi la vede, recita un vecchio detto. È un proverbio valido sia per gli uomini che per gli animali e ha solide basi biologiche, secondo Michael Ryan, zoologo dell’Università del Texas. In un articolo apparso il 25 settembre sulla rivista Science, lo scienziato espone la sua teoria delle “preferenze preesistenti”. “Diversi studi dimostrano che tra gli esseri umani la simmetria del corpo e dei lineamenti viene considerata un elemento di grande bellezza”, spiega Ryan. “Gli esperti di biologia evolutiva giustificano questa preferenza osservando che un corpo asimmetrico può essere la spia di un disordine genetico.

Uomini e donne sono portati istintivamente a preferire un partner sano, per garantire la salute della prole. Ma c’è un’altra possibile spiegazione: gli esseri umani apprezzano i corpi simmetrici perché l’apparato percettivo umano è predisposto a riconoscere più facilmente le forme simmetriche. È una preferenza preesistente che non ha alcun legame con le esigenze riproduttive”.

Un altro esempio dal regno animale: l’idrometra, una sorta di ragno che cammina galleggiando sulla superficie degli stagni, si nutre di piccoli organismi acquatici e li individua grazie alle vibrazioni che questi producono nel liquido. I maschi di alcune specie di idrometra hanno sviluppato la capacità di imitare le vibrazioni emesse dalle loro prede e attirano le femmine con la falsa promessa di un pasto. In questo caso la femmina non sceglie il maschio in base alle caratteristiche che lo rendono più adatto alla sopravvivenza e alla riproduzione. Al contrario, è il maschio che ha sviluppato un’abilità particolare per andare incontro ai gusti preesistenti della femmina. Gusti che non sono legati alla funzione riproduttiva, ma ad una sfera completamente diversa: quella dell’alimentazione.

La scelta del partner è un momento molto importante dal punto di vista evolutivo per la specie. In questa fase vengono selezionate le caratteristiche degli individui vincenti che saranno trasmesse alla generazione successiva. La biologia evolutiva ha sempre sostenuto che i criteri di scelta sono la salute del maschio e la sua capacità di procurare cibo per la prole e difenderla dai predatori.

“Molto spesso è così”, conclude Michael Ryan, “ma non sempre. Alcune caratteristiche del maschio attirano la femmina solo perché sollecitano nel modo giusto il suo apparato percettivo.”

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