Il giorno che il sole si oscurò

Era pressappoco mezzogiorno quando il cielo si oscurò. Preceduta da cupi boati e scosse di terremoto, una densa nube di fumo si innalzò per trenta chilometri all’orizzonte, spaventoso presagio della catastrofe che da lì a poco avrebbe sepolto nella cenere cose e persone. La mattina del 24 agosto del 79 d. C. aveva così inizio l’eruzione del Vesuvio che avrebbe cancellato dal paesaggio le città di Pompei, Ercolano, Stabia e i paesi circostanti, fra cui il centro residenziale di Oplontis .Nelle sue Lettere Plinio il Giovane, che fu testimone di quegli accadimenti, racconta di come ben presto “si fece notte […] come a luce spenta in ambienti chiusi. Avresti potuto sentire i cupi pianti disperati delle donne, le invocazioni dei bambini, le urla degli uomini…”. Gli abitanti si rifugiarono nelle case o cercarono la fuga verso il mare o le campagne portando con sé i beni più preziosi. Ma per molti di loro, soffocati dalle esalazioni o arsi dalle vampate di gas rovente, non ci fu scampo.Aperta fino al 31 ottobre presso le Scuderie del Castello di Miramare a Trieste, giunta alla sua terza edizione dopo quelle di Napoli e Bruxelles, la mostra Storie da un’eruzione – Pompei, Ercolano, Oplontis fa rivivere al visitatore quei tragici momenti attraverso le storie delle sue vittime. Matrone e militari, ricchi possidenti e gente comune uniti nella sorte e i cui ultimi istanti di vita vengono ricostruiti, come in un reportage, grazie alle sculture, ai preziosi monili, agli arnesi, ai calchi umani ricavati dagli scavi. L’esposizione permette così di intraprendere un viaggio in una realtà cristallizzata dalla furia del vulcano trasformandosi in un’occasione per conoscere molti aspetti della quotidianità delle antiche popolazioni dell’area vesuviana.Nel percorso, illuminato dalla soffusa luce delle teche, è possibile infatti ritrovare una serie di attrezzi del mestiere contenuti nella borsa di un medico morto a Ercolano. Al loro fianco gioielli e pietre preziose rinvenuti all’interno della “Bottega del gemmario” sono esposti assieme al letto sotto il quale si rifugiò un ragazzo trovandovi la morte. Spade e componenti dell’armatura dei gladiatori rinvenuti nel Quadriportico dei Teatri di Pompei lasciano il posto alle monete, agli argenti e agli altri oggetti di valore ammassati dai fuggitivi e con loro ritrovati. Mentre le storie di quegli anonimi protagonisti, ricostruite in gran parte grazie a questi reperti, lasciano il posto l’una all’altra in un drammatico racconto. Una serie di affreschi murari e di mosaici permettono poi di apprezzare la fastosità di alcune delle costruzioni riportate alla luce. La mostra, in particolare, espone in anteprima le pareti raffiguranti il ciclo delle Muse e Apollo del palazzo di Moregine, residenza che si ritiene costruita per l’imperatore Nerone, oltre alle pitture della Villa 6 di Terzino che ornavano il quartiere residenziale di una fattoria agricola alla periferia di Pompei. Furono queste, assieme alla villa di Diomede e al palazzo di Lucius Crassius Terzius, alcune delle dimore scelte come riparo da molti abitanti in fuga. E fu in questi locali che, invece, andarono incontro alla morte.Ad accompagnare il visitatore, come muti testimoni, vi sono i calchi dei corpi delle vittime: la famiglia della “Casa del Bracciale d’Oro”, le donne ritrovate strette l’una all’altra nel giardino della Villa del Criptoportico di Pompei o la fanciulla di Oplontis, i cui resti sono conservati in una resina trasparente. Mentre in una delle bacheche sono serbati gli effetti personali della ragazza morta sulla strada per Nocera che recava con sé, per protezione e aiuto, la statua di Iside Fortuna. Anche se in quelle ore, come ricorda lo stesso Plinio, “si formava la convinzione che ormai gli dei non esistessero più e che quella notte sarebbe stata eterna e l’ultima del mondo”.

Storie da un’eruzione – Pompei, Ercolano, Oplontis
Fino al 31 ottobre 2004Scuderie del Castello di Miramare, TriesteOrari: 9 – 19Biglietti: intero € 7,00ridotto € 5,00 Catalogo: € 19,00Informazioni e prenotazioni: +39 041 2770470http://www.pompeiisites.org/mostratrieste/it/

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