Categorie: Società

Il Gps parla al dito

Da oggi il gps si ascolta con le dita. I ricercatori dell’Università dello Utah hanno infatti costruito un congegno da applicare al volante che, integrato con il navigatore universale, segnalerà al guidatore la direzione da prendere attraverso uno stimolo tattile. L’obiettivo, illustrato nello studio pubbicato su Transactions on Haptics, è aiutare le persone con difficoltà uditive a seguire le istruzioni del gps o permettere a chi conversa attraverso un vivavoce di non dover sovrapporre la voce del navigatore a quella dell’interlocutore. Ma nuove applicazioni sono previste per le persone non vedenti: per esempio un bastone con incorporato questo sistema che fornisce segnali di navigazione tattili.

L’apparecchio si compone di due parti – una per la mano destra e una per la sinistra – e può essere installato sul volante di una qualsiasi automobile. Durante la guida, gli indici di ogni mano sono posizionati su due palline rosse chiamate trackpoint, simili a quelle che si trovano nei mouse. Quando le indicazioni del navigatore satellitare prevedono una svolta, per esempio, i due trackpoint muovono delicatamente le dita nella direzione indicata. Alla base dello studio, come spiega William Provancher, dottorando in ingegneria meccanica a capo del progetto, c’è  un modello cosiddetto “multi-risorsa”, in cui per risorsa si intendono i tre sensi (vista, udito e tatto) che forniscono informazioni al cervello. “La teoria è che se dai informazioni diversificate attraverso più canali, fornisci molti più dati totali”, ha spiegato il ricercatore.

I test di valutazione del dispositivo sono stati effettuati da 19 studenti universitari con un simulatore di guida. I ricercatori hanno osservato che la precisione nelle manovre dimostrata dai volontari guidati dal nuovo dispositivo erano confrontabili a quelle di quanti seguivano le istruzioni della voce computerizzata di un normale gps. Quando invece gli studenti parlavano al cellulare durante la guida le prestazioni erano migliori nel primo gruppo (98 per cento di manovre eseguite correttamente contro 74 per cento).

I ricercatori sottolineano di non voler incoraggiare l’uso del telefono cellulare alla guida o altre abitudini pericolose; “Ma  non si può stare attenti a due cose contemporaneamente”, ha concluso David Strayer, co-autore del progetto e docente di psicologia all’Università dell’Utah, “per esempio, non si può guardare sia lo schermo del navigatore che il parabrezza”.

Riferimenti:  Transction on Haptic doi: 10.1109/TOH.2010.26

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