Il jeans diventa ecocompatibile

Anche i jeans diventano green. Tutto grazie a un innovativo metodo di lavorazione, l’Advanced denim, che permetterà di produrre un paio di pantaloni usando il 92 per cento di acqua e il 30 per cento di energia in meno rispetto ai sistemi di produzione convenzionali. A idearlo è stato l’ingegnere tessile Miguel Sanchez della Clariant, azienda chimica svizzera, che lo ha presentato alla 16° Conferenza annuale di chimica e ingegneria green.

Oggi la produzione di un solo paio di jeans richiede più di 10 mila litri d’acqua, ben 15 vasche di tinteggiatura per dare il classico e caratteristico colore denim, e l’impiego di una serie di additivi chimici nocivi. Le cifre cominciano a diventare impressionanti se si prende in considerazione il numero di paia confezionate in un anno in tutto il mondo.

Con il metodo Advanced denim si usa invece un solo trattamento colorante e un nuovo tipo di concentrati “eco-avanzati”. Inoltre, il processo riduce dell’87 per cento gli scarti derivati dal cotone. Generalmente questo tipo di rifiuti viene smaltito con processi di combustione, liberando anidride carbonica e gas serra nell’atmosfera.

Se il metodo fosse applicato anche solo da un quarto delle industrie del settore, si risparmierebbero 10 miliardi di litri d’acqua ogni anno, sufficienti a coprire il bisogno di due milioni di persone.

“Questo è un altro grande esempio degli effetti positivi dell’uso delle tecnologie chimiche green. Esse offrono alle aziende un notevole risparmio di materiali, energia, risorse idriche, produzione di rifiuti, con la conseguente riduzione delle emissioni di gas serra”, ha dichiarato Bob Peoples, direttore dell’American Chemical Society.

Riferimenti: Green chemistry & engeneering conference

Credit immagine  a bsdfm

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