E’ nel cervelletto che il ricordo di un evento traumatico si trasforma in sentimenti angoscianti, ansie e paure. Il meccanismo è stato illustrato in uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, da un gruppo di ricercatori italiani delle università di Torino e Firenze. Questi hanno esposto diversi gruppi di ratti, chiusi in gabbie, a suoni associati a leggere scosse elettriche. In condizioni normali, dopo queste esperienze i ratti erano terrorizzati semplicemente entrando nella gabbia o ascoltando lo stesso suono. Quando però l’attività elettrica delle cellule del cervelletto veniva temporaneamente disattivata con una sostanza chiamata tetroxodina (Ttx), i ratti dimenticavano la paura. La ricerca svela quindi che le funzioni del cervelletto non riguardano soltanto l’apprendimento dei movimenti e i riflessi oculari, come finora si credeva, ma coinvolgono anche alcune funzioni cognitive. “Con questo risultato”, ha commentato Benedetto Sacchetti del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, ” si apre un campo di ricerca completamente nuovo, che potrebbe avere risvolti interessanti anche dal punto di vista farmacologico”. (n.n.)