Ogni volta che sbattiamo le palpebre il mondo scompare per un quinto di secondo. Ma noi non ce ne accorgiamo. Secondo Timothy Gawne e Julie Martin, della University of Alabama, una parte del cervello si spegne momentaneamente, ma la nostra percezione del campo visivo rimane continua. Quel che succede, secondo Gawne, è che il cervello ignora i rapidissimi black out dovuti al movimento delle palpebre, sopprimendo il segnale nervoso che dice “attenzione, l’immagine è cambiata”. Così, anche se i neuroni in effetti si disattivano, sullo schermo cerebrale resta l’immagine precedente al battito delle ciglia. E il vuoto percettivo passa inosservato. I due ricercatori, che hanno pubblicato i risultati del loro studio sulla rivista Journal of Neurophysiology, hanno condotto una serie di esperimenti sui macachi. “Questo sistema”, afferma Gawne, “è molto più efficiente di un meccanismo basato su un unico gruppo di neuroni che si attivano in continuazione per mandare informazioni all’area della visione”. (f.n.)
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