“Il morbillo si può eradicare”

Dal 1999 al 2005 la mortalità causata dal morbillo nel mondo si è ridotta del 60 per cento. Un risultato raggiunto grazie al programma promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e sostenuto dalla partnership pubblico-privata “Iniziativa Morbillo”. I risultati del piano sanitario contro il morbillo sono stati pubblicati su The Lancet di questa settimana.

Il numero di morti causati dal morbillo è passato da 873 mila nel 1999 a 345 mila nel 2005. Il risultato più rilevante si è avuto in Africa che ha contribuito per il 72 per cento alla riduzione globale della mortalità. In Africa i decessi sono passati da 506 mila a 126 mila. L’Oms stima che entra il 2010 la mortalità legata al morbillo possa abbassarsi ulteriormente fino al eradicare la malattia.

Il morbillo è una delle principali cause di mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo, nonostante la disponibilità di un vaccino efficace ed economico. Il 90 per cento dei decessi nel 2005 è avvenuto in bambini sotto i cinque anni di età. Spesso l’esito fatale è legati alle complicanze dell’infezione primaria, quali polmonite, encefalite e severa diarrea che colpiscono prevalentemente  bambini malnutriti o con un sistema immunitario compromesso da altre malattie.

Le organizzazioni che fanno capo all’”Iniziativa Morbillo” (tra cui  la Croce rossa americana, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’Unicef e l’Oms) hanno sostenuto i 47 paesi coinvolti nell’attuazione del programma, costato più di 300 milioni di dollari. Il programma prevede, oltre alla vaccinazione nel primo anno di vita, una vaccinazione aggiuntiva entro i 15 anni di età per fornire un’ulteriore protezione a chi non ha sviluppato l’immunità dopo la prima dose o a chi è sfuggito alla prima vaccinazione. Prevede, inoltre, misure per un’adeguata sorveglianza e gestione clinica dell’infezione, anche attraverso la somministrazione di vitamina A. (an.c.)

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