Categorie: Vita

Il panda ha origini spagnole

Sentir nominare il panda e pensare alla Cina è un tutt’uno. Il simpatico mammifero, purtroppo a rischio di estinzione, è difatti l’emblema nazionale dello Stato asiatico, tanto da essere raffigurato anche sulle monete d’oro nazionali. E invece, sorprendentemente, sembra che il panda abbia origini europee: i paleobiologi del Museo Nacional de Ciencias Naturales di Madrid hanno scoperto i resti fossili di un antenato del moderno panda gigante, risalenti a 11 milioni di anni fa, in un sito nei pressi di Saragozza. L’annuncio del ritrovamento è stato pubblicato sulla rivista PLoS One. “Il nostro lavoro dimostra che il panda gigante non ha origini cinesi, come si pensava finora”, sostiene Juan Abella, coordinatore dell’équipe di ricercatori, “Proviene invece dalle regioni calde e umide dell’Europa sudoccidentale”.

I resti scoperti sono dei frammenti di mandibola. Analizzandoli, gli scienziati hanno dedotto le abitudini alimentari dell’animale, battezzato Kretzoiarctos beatrix: un onnivoro che si nutriva prevalentemente di piante difficili da trovare, proprio come il suo discendente moderno. Secondo Abella, inoltre, il Kretzoiarctos era un ottimo scalatore: probabilmente, si arrampicava sugli alberi per sfuggire ai predatori della sua epoca (oggi estinti), come i temibili anficionidi, più comunemente noti come orso cani.

Come è possibile che il panda sia arrivato dalla Spagna alla Cina, dunque? Su questo punto, gli scienziati non hanno ancora le idee chiare, e si entra nel campo delle ipotesi. Secondo alcuni studi precedenti, sostiene Abella, gli orsi tendono a migrare quando il clima è caldo e umido, proprio come quello dell’Europa di undici milioni di anni fa. Probabilmente, gli animali hanno viaggiato per la maggior parte del tempo via terra, considerando anche il fatto che il Parathetys, l’antico mare europeo, all’epoca era già quasi del tutto scomparso. 

Via: Wired.it

Credits immagine: blake_lennon/Flickr

 

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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