Il raggio traente? Si fa con gli ultrasuoni

Oggetti che levitano tenuti in aria e manipolati dagli ultrasuoni. È questo il traguardo che un gruppo di ricercatori delle Università di Bristol e del Sussex è riuscito a ottenere grazie a una tecnologia che usa onde sonore ad alta frequenza e intensità. Si tratta di uno strumento lontano parente di quello che gli appassionati di Star Trek conoscono come “raggio traente”. Prima di immaginare un cubo Borg che insegue l’Enterprise, bisogna specificare che si tratta di una tecnologia molto diversa, più simile agli ologrammi, ma basata sulla manipolazione delle onde sonore. A dare questa definizione sono stati gli stessi autori dello studio che hanno definito l’effetto creato, appunto, “ologramma acustico”.

Questa tecnologia, descritta sulle pagine di Nature Communciations, potrebbe avere un’ampia gamma di applicazioni. La soluzione messa a punto a punto dagli scienziati inglesi utilizza – ed è una novità assoluta – una fonte sonora posizionata solo da un lato dell’oggetto. Esperimenti precedenti e simili, al contrario, si servivano di almeno due fonti per creare il “campo di forze” desiderato. Questo costringeva l’oggetto a doversi muovere in un spazio limitato che era definito dalla distanza tra le fonti sonore.

Nella pratica, la manipolazione dell’oggetto è realizzata attraverso la modulazione delle onde sonore generate da 64 piccoli altoparlanti che, guidati da un software, riescono a sollevarlo, sostenerlo e ruotarlo, come se fosse manovrato da una mano invisibile. “Il fatto che le onde sonore potessero esercitare un effetto fisico era ben noto”, ha spiegato Bruce Drinkwater  dell’Università di Bristol, tra gli autori del paper: “ma il nostro team ha raggiunto un livello di precisione del controllo della sua emissione che mai nessuno aveva ottenuto prima”.

Il “trasporto sonico” come questa tecnologia potrebbe essere definita, consente di spostare oggetti anche più piccoli di un millimetro. In prospettiva le applicazioni potrebbero estendersi anche al campo medico, grazie a versioni miniaturizzate dell’emettitore di ultrasuoni che potrebbero essere adattate per trasportare con particolare precisione farmaci all’interno del corpo umano.

Riferimenti: Nature Communicatios doi:10.1038/ncomms9661

Credits immagine: Asier Marzo, Bruce Drinkwater and Sriram Subramanian © 2015

Gianluca Casponi

Meteorologo a tempo perso, insonne a tempo pieno. Potenziale medico. Mancato astronauta. Mancato pilota. Ora giornalista perché così posso fare tutto insieme.

Articoli recenti

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

2 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

5 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

7 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

1 settimana fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più