Il respiro del Velociraptor

Che i dinosauri siano gli antenati degli uccelli non è certo una novità. Ma per la prima volta uno studio svolto su fossili di teropodi (dinosauri bipedi e carnivori tra gli antenati degli uccelli, cui apparteneva anche il Velociraptor) dimostra che il loro sistema respiratorio era molto simile a quello presente negli uccelli acquatici attuali. Il lavoro, pubblicato oggi su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, condotto da un gruppo di biologi e di paleontologi dell’Università di Manchester, rappresenta la prima evidenza diretta dell’apparato respiratorio dei grandi predatori terrestri del Triassico.

Gli uccelli, in particolar modo quelli marini e le anatre selvatiche, hanno il sistema respiratorio più efficiente di tutti i vertebrati. Possiedono sacchi aerei annessi ai polmoni che aumentano il volume delle cavità respiratorie e assicurano abbondante apporto di ossigeno durante il volo. La respirazione è inoltre coadiuvata dai processi uncinati, piccole ossa simili a un sostegno fra le costole, che agiscono da leva sulle costole stesse e sullo sterno, ampliando così lo spazio per l’ossigeno. Questi processi sono corti negli uccelli corridori, intermedi in quelli che volano, e lunghi in quelli acquatici.

La comparazione tra i resti di teropodi e le prime evidenze fossili del passaggio tra rettili e uccelli (per esempio Archaeopteryx) ha rivelato la presenza dei processi uncinati anche nei dinosauri. In particolare, si tratta di lunghi processi uncinati proprio come nel caso degli uccelli acquatici. “I nostri studi mostrano che i dinosauri possedevano tutto ciò che serviva loro per respirare con il sistema a sacchi aerei caratteristico dei volatili”, afferma Jonathan Codd, autore dello studio, che conclude: “I risultati sostengono anche l’ipotesi che questi dinosauri fossero animali molto attivi, in grado di correre velocemente e inseguire le prede”. (f.c.)

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