In realtà non dorme mai, ma ieri più che mai ha dato segni di essere sveglio. Poco dopo le nostre 17:00, infatti, il Sole ha rilasciato un solar flare (brillamento), il più forte di quelli registrati nel 2015. Si tratta di un solar flare di classe X, la classe più potente di brillamenti solari (dove la potenza è misurata in W/m2) e si è originato da una macchia solare nota come regione attiva 12297 (Active Region 12297), localizzata nell’emisfero sud della nostra stella.
Gli scorsi giorni, ricorda Space.com, l’AR12297 si era già fatta sentire, con eruzioni di materiale solare di media intensità. Quella di ieri però è stata così forte da causare anche un’interruzione di un’ora nelle comunicazioni radio ad alta frequenza, fanno saperedallo Us Space Weather Prediction Center (Swpc). Ma potrebbe non essere tutto.
I brillamenti infatti sono spesso accompagnati da espulsioni di massa coronale (coronal mass ejection, Cme), nubi di plasma caldissimo che si muovono attraverso lo spazio e che, se diretti verso la Terra, possono causare tempeste geomagnetiche in grado di disturbare reti elettriche e sistemi di navigazione satellitare. Se il flare di ieri abbia causato un’espulsione di massa coronale con questo tipo di effetti non è chiaro, ma intanto dallo Swpc hanno emanato un allerta per domani per altre espulsioni avvenute nei giorni scorsi.
Via: Wired.it
Credits immagine: Nasa/Sdo
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