Oggi si festeggia un compleanno importante nella storia dell’esplorazione spaziale. Nella notte del 5 agosto di due anni fa infatti, Curiosity atterrava su Marte, con il compito di esplorare la superficie alla ricerca di indizi che chiariscano se in passato il pianeta sia mai stato in grado di ospitare la vita. Da allora, il rover della Nasa ha girato in lungo e in largo l’area dell’atterraggio, il cratere di Gale, realizzando importanti scoperte, che hanno rivoluzionato la nostra comprensione della storia del Pianeta Rosso. Al termine del secondo anno della missione però il suo viaggio sta per arrivare ad una svolta improvvisa, perché la sonda è ormai in procinto di raggiungere uno dei suoi obbiettivi principali: le pendici di Mount Sharp, dove potrà analizzare depositi rocciosi che, si spera, aiuteranno a chiarire il passaggio del pianeta dal mondo umido e caldo di milioni di anni fa, al secco ammasso di rocce che vediamo oggi.
Negli ultimi due anni, le analisi svolte da Curiosity hanno permesso agli scienziati della Nasa di effettuare diverse scoperte fondamentali. Tra le principali, quella che nel cratere di Gale in passato è stata presente a più riprese acqua allo stato liquido, tanto che per un lungo periodo l’avvallamento ha ospitato probabilmente un lago, e diversi fiumi che avrebbero continuato a scorrere almeno per un migliaio di anni, creando un ambiente perfettamente in grado di ospitare vita microbica.
Nonostante qualche problema causato da un’eccessiva usura delle ruote del rover, ora risolto, la missione continua a procedere nei tempi previsti, e dovrebbe raggiungere Mount Sharp entro la fine di quest’anno. Li gli scienziati della Nasa prevedono di risalire le pendici fino ad una quota di circa 400/500 metri, dove dovrebbero iniziare i sedimenti di solfati che potrebbero svelare definitivamente la storia geologica e meteorologica del pianeta.
Via Wired.it
Credits immagine: NASA/JPL-Caltech
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