Categorie: Spazio

Il sistema planetario con due soli

Lassù, nella costellazione del Cigno, a 5mila anni luce da noi, si trova un piccolo sistema planetario molto particolare. È formato solamente da due pianeti e due soli

Ciò che lo rende unico è che i pianeti sono complanari (le orbite giacciono più o meno sullo stesso piano, proprio come quelli del nostro Sistema solare), ruotano intorno a entrambi gli astri, sono cioè circumbinari, e uno dei due si trova nella cosiddetta zona abitabile, cioè a una distanza tale per cui, in teoria, l’acqua può raccogliersi in forma liquida sulla sua superficie. Il sistema si chiama Kepler-47: è uno dei protagonisti dell’incontro dell’Unione Astronomica Internazionale (Iau), in corso a Pechino, e del prossimo numero di Science

È di neanche un anno fa la scoperta del primo mondo con due soli, Kepler 16-b, individuato dal telescopio Kepler della Nasa. In pochi mesi il club dei circumbinari è arrivato a contarne quattro: oltre al 16-b ci sono anche il 34, il 35 e il 38. Ora vanno aggiunti Kepler 47-b e 47-c.

Vediamo come sono fatti. Il primo, più interno, è grande appena tre volte la Terra (il che lo rende il più piccolo pianeta circumbinario conosciuto), e orbita intorno alla coppia di stelle con un periodo di 49 giorni. L’altro, 47-c, ha un diametro 4,6 volte quello terrestre (è un po’ più grande di Urano) e ci mette ben 303 giorni per fare il giro dei soli. È l’orbita di questo pianeta che viene a trovarsi nella zona abitabile. Cosa che solletica non poco l’immaginazione degli astronomi: “Ciò che mi eccita di più è il fatto che un sistema circumbinario sia potenzialmente abitabile”, ha infatti commentato William Welsh, docente di astronomia alla San Diego State University, che ha presentato la scoperta al meeting Iau: “Kepler-47c non è adatto ad ospitare la vita (probabilmente è un gigante gassoso, nda.), ma se avesse delle grandi lune, queste sarebbero dei mondi molti interessanti”.

Per quanto riguarda le due stelle, invece, una appare abbastanza simile al Sole, l’altra è grande un terzo ed è 175 volte più debole. L’una gira intorno all’altra in sette giorni e mezzo. Le caratteristiche dei quattro corpi celesti sono state determinate sia grazie a Kepler, sia grazie al McDonald Observatory, in Texas, attraverso le osservazioni delle eclissi.

Per ora, il principale motivo per cui la scoperta è così importante è che andrà a modificare i modelli della formazione dei pianeti: dimostra che veri e propri sistemi planetari possono formarsi anche in un ambiente caotico come quello delle stelle binarie.

via wired.it

Credit per l’immagine: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Tiziana Moriconi

Giornalista, a Galileo dal 2007. È laureata in Scienze Naturali (paleobiologia) e ha un master in Comunicazione della Scienza conseguito alla Scuola Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Collabora con D la Repubblica online, Salute SenoLe Scienze, Science Magazine (Ed. Pearson), Wired.it.

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