Il tallone di Achille

Un gruppo di ricercatori della University of Pennsylvania ha identificato quello che potrebbe essere il punto debole del virus Ebola. Si tratta, stando ai risultati ottenuti da Ronald N. Harty e pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences, di una sequenza di soli quattro aminoacidi sulla proteina VP40, che si trova immediatamente al di sotto del rivestimento esterno del virus. E’ proprio quella breve sequenza aminoacidica, la cui funzione era fino ad ora sconosciuta, a permettere la fuoriuscita dalle cellule infette, e quindi la successiva diffusione del virus nell’organismo aggredito.

“Aver scoperto il ruolo della VP40 nel ciclo di replicazione dell’Ebola”, ha dichiarato Harty, “potrebbe rappresentare un passo cruciale nello sviluppo di nuovi farmaci antivirali contro la malattia”. Al momento non esistono cure contro questa febbre emorragica letale, ma, data la sporadicità delle epidemie, la terapia antivirale rappresenta secondo Harty l’approccio più logico al controllo dell’infezione. Identificata la proteina, si tratterebbe allora di sperimentare farmaci che la mettano fuori combattimento, per impedire la diffusione del virus nell’organismo. (f.n.)

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