IL volto dell’anima

Penetrare nell’opera d’arte, e immergervisi per coglierne l’anima. Tutto questo è possibile visitando la mostra “L’Anima e il Volto. Ritratto e fisiognomica da Leonardo a Bacon” da poco inaugurata nel Palazzo Reale di Milano, dove rimarrà fino al 14 marzo. Ideata e curata da Flavio Caroli – da trent’anni studioso di fisiognomica, l’arte di giudicare l’indole di una persona dall’aspetto del suo volto – la mostra sostiene una tesi inedita: l’arte moderna occidentale è un’analisi ininterrotta della verità interiore dell’uomo. Ogni ritratto è capace di raccontare un’anima. E di ritratti, nella mostra milanese, ne sono esposti 300: insieme dimostrano come l’uomo si sia visto, pensato e raffigurato attraverso i secoli.

“La chiave di lettura di tutta l’esposizione è proprio la fisiognomica”, dice Caroli. E per questa ragione il percorso della mostra inizia con Leonardo da Vinci. “E’ Leonardo, infatti, il genio con cui si dà avvio alla fisiognomica come oggi la intendiamo. Con lui l’indagine del profondo dell’uomo, e ciò che di esso traspare nei suoi lineamenti, diventa premessa della psicologia di Freud”, continua Caroli.

“Da sempre i massimi studiosi e teorici del ritratto, visto non come semplice genere pittorico, ma come indagine dell’anima, sono stati proprio i pittori”, precisa Caroli. La mostra milanese ripercorre cinque secoli di pittura e di studio sull’uomo attraverso i grandi artisti come: Durer, Caravaggio, Pontormo, Bronzino, Lotto, Anguissola, Carriera, Giorgone, Savoldo, Van Dyck, Hayez, Boldini, fino a Matisse, Picasso, Carrà, Morandi e Savino. Conclude il viaggio Francis Bacon, l’ultimo grande umanista della storia della pittura. Con lui l’uomo non è più l’eroe di Leonardo ma l’individuo rappresentato con le carni straziate, che scopre il proprio inconscio attraverso la psicoanalisi.

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