Évariste Galois e Sophie German, destini opposti di due illustri francesi

Nella sua collana “Le Mongolfiere”, Archinto ha pubblicato questi due volumetti che tratteggiano in parallelo le vite di due matematici francesi di inizio Ottocento. Le somiglianze però finiscono qua. Sophie Germain è stata infatti una delle prime donne a riuscire a ottenere una certa fama nelle scienze, e durante la sua vita ha intrecciato corrispondenza scientifica con i maggiori matematici e fisici del tempo, ma ormai è praticamente dimenticata nonostante i suoi contributi siano stati assolutamente importanti. Addirittura nel risvolto di copertina si fa notare come la vincitrice di un premio bandito da Napoleone per gli studi sull’elasticità sia stata “dimenticata” nella placca che sulla Tour Eiffel ricorda tutti coloro che resero possibile la realizzazione dell’opera.

Per Èvariste Galois è invece capitato l’opposto: nella sua breve vita non è stato assolutamente considerato, e le memorie che aveva scritto furono più volte perdute ai concorsi cui partecipò. Solo dopo la sua morte si riscoprirono i suoi scritti che si possono considerare come l’inizio dell’algebra moderna; grazie probabilmente alla sua morte romantica – fu ucciso in un duello – il suo nome divenne noto anche al di fuori della ristretta cerchia dei matematici, che probabilmente volevano fare vedere che uno dei loro poteva anche pensare a qualcosa di diverso dai numeri.

La struttura dei due libri è simile: c’è una prima parte in cui la vita del protagonista è raccontata non in maniera asettica ma riportata nel corso degli eventi francesi del periodo. Questa sezione è poi seguita da un epistolario nel quale si prendono le lettere scritte dai matematici, o a volte alcune indirizzate a lei o a lui, in modo da cercare di dare un’idea di cosa pensassero, e di quali fossero le loro idee; non tanto dal punto di vista matematico – assicuro che di formule non ce ne sono affatto – quanto proprio come persone. Il risultato però è disuguale. Il libro dedicato a Galois ha superato di gran lunga la solita parte aneddotica che si può trovare, e dà un respiro davvero ampio alle vicende avvenute nella Francia del dopo Restaurazione; ma soprattutto la seconda parte è davvero interessante per risucire a capire la sua personalità, una specie di Gian Burrasca al quadrato insofferente dell’autorità di qualunque tipo e probabilmente anche un po’ paranoico – non senza tutti i torti, visto cosa gli capitò. Il tutto è completato con una pratica biografia nelle ultime pagine, oltre che alle probabilmente indispensabili copiose note aggiunte al testo.

La realizzazione del libro sulla Germain non arriva invece a quell’ottimo livello. La scelta di lasciare per ultime le lettere non datate si rivela infatti inopinata, perché quelle scritte durante la Rivoluzione Francese, anche se anteriori, si trovano più avanti nel testo. Forse per la indubbia differenza nella vita dei due matematici, resta inoltre una sensazione di distacco maggiore, che non permette di sentire la persona come effettivamente reale. Fortunatamente un utile glossarietto al fondo del libro, con una breve spiegazione di chi sono i matematici i cui nomi si incontrano nelle lettere riportate nel testo, aiuta però a dare un’idea più precisa dell’ambiente matematico e fisico in quel periodo. Rimane un senso di dispiacere perché quella che sarebbe potuta essere un’ottima occasione per fare vedere al grande pubblico che la matematica non si declina solo al maschile non è stata sfruttata appieno.

I libri

Paolo Pagli e Laura Toti Rigatelli
Évariste Galois – Morte di un matematico
Archinto 2007, pp. 93, euro 12

Laura Toti Rigatelli
Sophie Germain – Una matematica dimenticata
Archinto 2007, pp. 77, euro 9

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