In cerca di neutrini sotto il mare

Un telescopio sottomarino per le particelle più elusive, i neutrini cosmici di altissima energia. Battezzato Antares (Astronomy with a Neutrino Telescope and Abyss Environmental Research), è frutto della collaborazione di diversi gruppi di ricerca europei tra i quali uno dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e verrà inaugurato il 18 novembre prossimo a La Seyne-sur-Mer, vicino Tolone. Si tratta di un apparato allestito a cinquanta chilometri dalla costa, a una profondità di 2.400 metri. Costituito da una rete di mille sensori, una volta a regime consentirà di monitorare un volume d’acqua di 35 milioni di metri cubi. Perché un sito così estremo? Pur essendo, dopo i fotoni, le particelle più abbondanti nell’Universo, i neutrini sono estremamente difficili da rivelare poiché interagiscono debolmente con la materia che attraversano. Per ridurre il più possibile il “rumore di fondo”, bisogna utilizzare ambienti schermati rispetto alle altre particelle provenienti dallo Spazio: le viscere delle montagne e il fondo del mare. “Una piccolissima percentuale dei neutrini che attraversano la Terra”, aggiunge Carlo De Marzo, coordinatore del gruppo di ricercatori italiani, “interagisce con l’acqua, producendo particelle secondarie, i muoni, i quali generano un debole bagliore che può venire registrato dai sensori”. Approfondire le conoscenze sui neutrini ci consentirà di ricavare informazioni sulle stelle di neutroni, sui buchi neri e su altri corpi celesti. (m.mo.)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here