Il 9 gennaio Phobos, la più grande luna di Marte, appariva così: costellata di valli e crateri più o meno grandi e con il grosso rigonfiamento nella zona Sud in risalto. A catturare le immagini del satellite è stata la High-Resolution Stereo Camera (HRSC) montata su Mars Express, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lanciata nel 2003 con lo scopo di studiare il Pianeta Rosso.
Le immagini sono state scattate durante un incontro ravvicinato (flyby) tra la sonda e il satellite, a soli 100 chilometri di distanza, ad una velocità di 2,3 chilometri al secondo. Le istantanee ritraggono l’emisfero Sud di Phobos, mostrandone la forma asimmetrica e irregolare. Nelle foto, alcune in 3D, è possibile anche osservare la zona dell’atterraggio – previsto per il 2013 – della missione russa Phobos-Grunt, per prelevare campioni di roccia del satellite.
Riferimenti: Esa; German Aerospace Center
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Satellitino di un pianetino. Purtroppo la nostra unica futura zattera di salvataggio (Marte), fra sei miliardi di anni.
(Escluderei Titano: più distante, altrettanto freddo, geologicamente attivo, atmosfera più sfidante).