Categorie: Salute

Incubi biotech

Lucien SfezIl sogno biotecnologicoBruno Mondatori 2002pp. 150, euro 13,50 Un’analisi profonda del mondo biotecnologico in cui viviamo e che, inesorabilmente, influenza noi tutti; un viaggio filosofico per comprendere il percorso umano verso il nuovo millennio. Una spiegazione esaustiva dei processi politici e tecnologici che hanno permesso al mondo biotecnologico di divenire realtà. Tutto questo è il libro di Lucien Sfez che, evitando di soffermarsi sui dettagli tecnici delle questioni, indaga invece sui risvolti “interiori” che ne conseguono. Il progetto genoma e la clonazione, il progetto Biosfera 2, quello della “Vita Artificiale” sono le tre direzioni verso cui si dirigono oggi gli scienziati del mondo. Tre direzioni che, secondo l’autore, convergono in un unico traguardo: l’essere umano perfetto, il superuomo, la perfetta salute degli umani e della Terra vista come “pianeta vivente”.Il progetto genoma promette di sconfiggere tutte le malattie: la genetica torna alla ribalta, rispolverando però anche i suoi aspetti negativi, l’eugenetica col mito della supremazia dell’uomo migliore e l’annientamento di quello più debole. Tutte le malattie sono causate dai geni, si arriva così al riduzionismo più assoluto sino a trascurare completamente altri fattori, per esempio l’ambiente. Lo stesso vale per la clonazione, che promette di “sfornare” tanti individui identici, tutti perfetti, minacciando di mettere in crisi il concetto stesso di identità. Anche in questo caso non si tiene conto del fattore ambiente che rende diverso ciò che è geneticamente identico. È quindi il turno di Biosfera 2, il nuovo mondo racchiuso in una campana di vetro e spedito magari su un altro pianeta. Tutti gli ecosistemi sono riprodotti sotto la cupola, tutte le specie vegetali e animali, anche gli umani, una nuova arca di Noè che permetterà di preservare la nostra realtà minacciata dall’inquinamento. Infine la Vita artificiale, il sogno di una nuova società che prende vita tra le applicazioni di potenti computer. Tutti i comportamenti sono catalogati e automatizzati, nulla è lasciato al caso, tutto è perfetto.Questi progetti sono le utopie umane che diventano realtà. Ma il sogno, per Sfez, si trasforma in incubo prima ancora che se ne possa avere consapevolezza. Ciò perché le utopie portano con sé ideologie non sempre positive. L’ideologia è per l’autore “un sistema di rappresentazioni eventualmente illusorie destinate a camuffare gli antagonismi e i poteri con lo scopo di spostarli e di invertirli”. Come spiegare altrimenti i problemi, già sorti negli Stati Uniti, relativi alla medicina predittiva e ai test genetici? Pratiche che renderanno difficile per persone con difetti genetici trovare un lavoro o stipulare un’assicurazione sanitaria. Ed è sempre un’ideologia quella che ha portato in auge l’idea che un gene, da solo, sia la chiave per i comportamenti sociali sconvenienti, come la violenza. Queste utopie o progetti in via di realizzazione nascondono incognite che gli scienziati non dovrebbero trascurare. È questo il monito lanciato dal libro a tutti coloro che tendono a svincolare, ingenuamente o volontariamente, i progressi della tecnologia dalla realtà umana.

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