Internet dalle colonnine, senza fili

    Arlanda, aeroporto di Stoccolma, 2 marzo 2000. Il volo di Karl Larssen, uno dei dirigenti di Telia communications – azienda leader nel settore della comunicazione mobile in Svezia – è in ritardo. Dopo aver guardato il tabellone delle partenze un po’ seccato, Larssen cerca un tavolino libero, estrae il portatile dalla tracolla e lo apre. Due secondi dopo, sul monitor del suo pc, appare la schermata del suo computer in ufficio.

    Non è l’inizio di un cattivo romanzo di fantascienza ma la prima offerta europea di connessione “wireless” (senza fili) destinata a un ampio pubblico. Il servizio, proposto da Telia communications, consente di collegarsi ad Internet da alcuni punti strategici della città. Alla ragguardevole velocità di 2 megabit al secondo. Come funziona? Ad Arlanda, e in altre 20 località della città di Stoccolma (stazioni, ospedali, centri commerciali, alberghi), Telia ha installato alcune centraline in grado di trasmettere dati su un’area di circa 80 metri di raggio, sfruttando la banda a 2.4 Gherz. All’interno di quest’area, chiunque disponga di una scheda appropriata (ethernet wireless) e sia abbonato al servizio Telia, è in grado di collegarsi alla Rete. Praticamente senza tempi di attesa.

    L’offerta dedicata ai manager consente inoltre di stabilire, sempre attraverso Internet, una connessione diretta e privata con la propria rete aziendale grazie alla Vpn (Virtual Private Network), una tecnologia crittografica che permette di ricreare il proprio ufficio sul pc. In modo che resti inaccessibile agli estranei, nonostante faccia parte di una vasta rete pubblica. Larssen può così controllare la posta elettronica, navigare in rete ma anche rivedere le proiezioni delle vendite e le tabelle degli ordinativi, accedendo ai diversi database della rete interna Telia.

    Queste strutture, che consentono la connessione all’interno di aree ristrette, si chiamano Wlan: Wireless Local Area Network, che tradotto suona più o meno Reti locali senza fili. Concepite in principio esclusivamente per la comunicazione aziendale, oggi le Wlan vengono considerate le apripista per i nuovi servizi che potrebbero esplodere in diversi settori: quello ospedaliero e quello educativo in testa. Un esempio: in Svezia è già operativo un sistema wireless che permette ai paramedici di trasmettere i dati dei loro pazienti alle ambulanze e da queste agli ospedali, in modo da predisporre anticipatamente le strutture di prima accoglienza.

    Occhi puntati anche sul settore educativo. Negli Stati Uniti è ai nastri di partenza una grande campagna di copertura delle università, che renderà la rete accessibile da ogni punto dei campus. Attualmente le città universitarie americane sono quasi integralmente cablate. Ogni stanza del college ha la presa per la connessione: basta comprare una scheda ethernet e un cavetto per essere in rete. Tra qualche anno le vecchie schede ethernet verranno sostituite da schede wireless, e agli studenti basterà aprire il computer portatile anche nel parco del campus e, senza nessun cavo di collegamento, saranno già on line.

    Ma l’evoluzione tecnologica procede a ritmi vertiginosi, e la ricerca già guarda al dopodomani. La più grave minaccia alle tecnologie Wlan si chiama Umts, la tecnologia che offrirà praticamente lo stesso standard di servizio senza nessun vincolo spaziale: world wide. Ma chi lavora nel settore non sembra preoccupato. Quando l’Umts sarà attivo, le comunicazioni Wlan viaggeranno già a 11 megabit al secondo (5 volte la velocità dell’Umts), ma avranno spese d’installazione molto inferiori. Il parere condiviso da molti è che, quando si parla dello sviluppo di Internet, non esista una “applicazione killer”: nessuna tecnologia universale riuscirà a scalzare tutte le altre. In un futuro probabilmente vicino avremo allora reti personali (Personal Area Network), magari costruite con tecnologia Bluetooth, che comunicano con reti locali tipo Wlan, a loro volta collegate con reti nazionali o internazionali (wide area network) sia su fibra che via etere. Per la gioia dei manager come Larssen.

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