L’invasione su Marte è cominciata: oggi arriva Hope

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(Foto: Nasa)

Su Marte, il 7 febbraio scorso, è iniziato un nuovo anno. E per festeggiarlo, il pianeta rosso si sta preparando a ricevere ospiti, in susseguirsi di festeggiamenti continui: in soli 10 giorni, infatti, è in programma l’arrivo sul pianeta rosso di ben tre missioni spaziali, pronte a esplorarlo in lungo e largo e festeggiare così il suo 36esimo anno. E gli ospiti arriveranno, se tutto andrà come da programma, in quest’ordine preciso: oggi sarà il turno di Hope, la prima sonda interplanetaria dell’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi, domani toccherà alla missione cinese Tianwen-1, e infine, come ciliegina sulla torta, arriverà il 18 febbraio prossimo il rover della Nasa Perseverance.

Il nuovo anno su Marte

Esattamente il 7 febbraio scorso, Marte ha festeggiato l’inizio di un nuovo anno, che equivale a 687 giorni sulla Terra, vale a dire quindi, che si verifica circa ogni due anni terrestri. E poiché l’attuale calendario marziano è iniziato nel 1955, il nuovo anno di Marte è il 36esimo. Che tutte le visite per festeggialo siano concentrate in soli dieci giorni, a ridosso del suo capodanno, non è però solo una coincidenza. Date le numerose sfide per riuscire a inviare una navicella e farla arrivare a destinazione sana e salva, infatti, c’è un arco tempo di tempo ben preciso, che in gergo tecnico si chiama finestra di lancio e si verifica ogni due anni circa (ogni 780giorni), che le permette di raggiungere il pianeta rosso con la minima energia necessaria (l’ultima appunto è stata tra luglio e settembre scorsi).

L’arrivo di Hope

A dare inizio ai festeggiamenti ci penseranno oggi gli Emirati Arabi, con la sonda Hope, partita dopo alcuni rinvii per il maltempo, il 20 luglio dal centro spaziale Tanegashima, in Giappone. La sonda, che sta viaggiando a una velocità di crociera di 77mila chilometri orari circa, pesa circa una tonnellata e mezza, è alimentata da pannelli solari a 600 watt, e porta con sé tre importanti strumenti.

Una fotocamera digitale ad alta risoluzione (Exi) capace di analizzare le proprietà fisiche e chimiche di acqua, ghiaccio e livelli di ozono, uno spettrometro a infrarossi (Emirs), per analizzare i cambiamenti della temperatura, e uno spettrometro a ultravioletti, in grado di esaminare le specie chimiche negli strati più alti dell’atmosfera e verificare la presenza di ossigeno e idrogeno. Hope, quindi, avrà il compito, una volta raggiunta l’orbita di Marte (intorno alle 14:40 di oggi) di studiarne per due anni l’atmosfera e inviarci informazioni preziose per capire come mai il pianeta sia diventato così ostile per la vita.

A seguire Tianwen-1 e Perseverance

Solamente il giorno dopo l’arrivo di Hope, a raggiungere Marte, domani 10 febbraio, sarà la missione cinese Tianwen-1, partita lo scorso 23 luglio dalla base di lancio di Wenchang, sull’isola di Hainan, e che solamente alcuni giorni fa ci ha dato un assaggio del suo viaggio, inviandoci la sua prima fotografia di Marte.

Marte (Foto: China National Space Administration)
(Foto: China National Space Administration)

Il suo obbiettivo sarà quello di portare sul pianeta rosso un orbiter, un lander e un rover, tutti contemporaneamente. Secondo i programmi, l’orbiter studierà l’atmosfera marziana, mentre il lander e il rover dovrebbero raggiungere la superficie del pianeta a maggio prossimo, e atterrare esattamente nel bacino di Utopia Planitia, formato alle origini di Marte dall’impatto di un asteroide. L’area, oggi, è ricoperta da ghiaccio e sarà proprio lo scopo della missione cinese studiarlo per poter capire se possa rappresentare una potenziale fonte d’acqua per la nostra futura colonizzazione.

Sarà, infine, il turno di Perseverance, rover della missione Mars 2020, partito a fine luglio da Cape Canaveral e programmato per ammartare il 18 febbraio prossimo, esattamente nel cratere Jezero, per cercare durante la sua permanenza (circa un anno marziano) qualsiasi traccia di vita passata su Marte, valutarne l’abitabilità e raccogliere campioni da riportare sulla Terra per analisi più approfondite.

Riferimenti: Esa; Use Space Agency; China National Space Administration; Nasa