Istantanea di una molecola

    Per la prima volta sono state isolate singole molecole nel loro ambiente naturale e ne è stata osservata l’interazione con una proteina. Ci sono riusciti i ricercatori della Cornell University (New York) grazie a un microchip largo appena 25 millimetri. Uno spazio minuscolo con 25 “pozzi”, ognuno con 90mila fori del diametro di 40 nanometri l’uno (un decimo della lunghezza d’onda della luce), talmente sottili da impedire il passaggio della luce e l’illuminazione della maggior parte del campione molecolare. In uno studio pubblicato su Science, il gruppo coordinato da Watt Webb ha prima escogitato questo microchip in alluminio e vetro, e poi stillato nei pozzi dell’impianto alcune gocce di una mistura enzimatica. Infine ha collocato il chip all’interno di un microscopio ottico: la luce, sparata da una sorgente laser è stata riflessa dalla superficie di alluminio, mentre solo alcuni fotoni sono passati attraverso i fori. Pochi, ma abbastanza per illuminare i nucleotidi, le molecole che formano le lunghe catene di Dna. In tal modo, per la prima volta, i ricercatori hanno potuto osservare il comportamento di ogni singolo nucleotide a contatto con l’enzima contenuto nella mistura. La nuova tecnica potrebbe permettere di decodificare le sequenze di Dna a partire da una sola molecola, e in futuro aiutare la ricerca farmacologica. (d.d.v.)

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